Nuova infermiera killer

Maurizio Crippa

L’angelo della morte in corsia, e la fascinazione del cocktail di farmaci, sono uno dei nostri luoghi simbolici preferiti, sballottati come siamo tra sensi di colpa per la vita appesa coi denti e desideri eutanasici

Ne abbiamo viste tante, di infermiere killer che poi forse non lo erano. L’ultima era una signora di Piombino. Ma l’angelo della morte in corsia, e la fascinazione del cocktail di farmaci, sono uno dei nostri luoghi simbolici preferiti, sballottati come siamo tra sensi di colpa per la vita appesa coi denti e desideri eutanasici. Ci piacciono, le storie così. Ieri a Saronno è stata arrestata una coppia – lei infermiera, lui anestesista, pare amanti – nell’ambito dell’inchiesta “Angeli e demoni” della procura di Busto Arsizio. Intercettazioni spettrali. Lei avrebbe ucciso il marito con dei farmaci, secondo un “protocollo” preparato da lui, e si diceva pronta anche al resto: “Se vuoi uccido anche i bambini”. “No, i bambini no”, risponde il dottore. E può darsi che siano colpevoli, sarebbe un banale caso di amanti diabolici. Quel che suscita maggiore curiosità è che l’inchiesta riguardi almeno cinque casi di morti sospette nell’ospedale di Saronno, e che ci siano altri 14 indagati. Insomma un caso canonico di Sanità assassina. Ma appunto, ne abbiamo visti tanti. Auguriamo buona fortuna alla procura di Busto Arsizio, la stessa che quest’estate aveva messo ai domiciliari un primario di pediatria che forse era un pedofilo, ma poi non si è saputo più: si è suicidato. E buona fortuna anche agli indagati.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"