Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

Roma Capoccia

Qualcosa si muove nel turismo a Roma

Gianluca De Rosa

"I numeri sono incoraggianti", dice l'assessora Veronica Tasciotti. E il presidente di Federalberghi Giuseppe Roscioli inquadra la prossima sfida: "Cina, Russia, i paesi i cui vaccini non sono riconosciuti da Aifa ed Ema. Ci sta mancando un flusso turistico importante"

Tornerà il turismo a Roma? “Ma come tornerà? E’ già tornato”, ci risponde forse con un eccesso di ottimismo l’assessora capitolina Veronica Tasciotti. Poi, abbassa la voce e chiarisce: “Ovviamente la situazione non è quella di prima della pandemia, ma i numeri sono incoraggianti, le iniziative che noi e la Regione abbiamo messo in campo stanno funzionando. Si riparte, ed è anche una grande occasione: possiamo migliorare l’accoglienza”.

 

Tasciotti senz’altro esagera – i numeri sugli arrivi e le presenze sono ancora sideralmente distanti da quelli di un tempo – ma su una cosa ha ragione: qualcosa si muove. Secondo i dati dell’ente bilaterale del turismo nel terzo e quarto bimestre del 2021 gli arrivi sono aumentati del 65,4 per cento. Un dato solo apparentemente alto, perché tra maggio e agosto 2020 il turismo era stato praticamente azzerato dalla pandemia. Numeri più incoraggianti arrivano da voli e alberghi. A settembre all’aeroporto di Fiumicino c’è stata una media di 51mila passeggeri al giorno, solo il 35 per cento del dato del 2019, l’ultimo dato pre covid, ma comunque in crescita rispetto al 2020. Inoltre, i voli domestici (nazionali e area Schengen) sono tornati alla quasi normalità: rispetto al 2019 siamo al 80 per cento. A pesare  è la fortissima riduzione delle tratte extraeuropee, in particolare nord America, Russia, Cina e sud-est asiatico.

Un fatto che si rispecchia  su tutta la filiera. Dei 1.200 alberghi, 715 hanno ricominciato a lavorare, e il ritmo delle riaperture è di 10-15 a settimana, ma il tasso di riempimento medio delle stanze è ancora basso, il 30 per cento, contro l’80 del periodo pre-covid. Spiega il presidente di Federalberghi Giuseppe Roscioli: “La ripartenza è lenta, ma non mancano segnali positivi: l’Italia è la nazione con il minor numero di contagi di Europa ed il Lazio la regione italiana con meno casi e una percentuale di vaccinati che supera l’80 per cento. Il problema per noi riguarda quelle nazioni extraeuropee, come Cina, Russia e paesi del sud est Asiatico, i cui vaccini non sono riconosciuti da Aifa ed Ema. Si tratta di un turismo che spende. Speriamo che queste limitazioni possano essere superate”.

Il tema dei vaccini non riconosciuti arriva anche dove non ti aspetti. Racconta il presidente del Bioparco Francesco Petretti: “In estate il 20 per cento dei nostri visitatori erano russi, quest’anno senza il riconoscimento dello Sputnik da parte dell’Ema purtroppo non si è visto nessuno”.

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