Velina a chi
Ci sono passate, se ne sono infischiate, hanno tenuto duro, ce l'hanno fatta. Non si sa chi imita chi – se le ragazze il Cav. o il Cav. le ragazze. Fatto sta che è un processo di mimesi all'apparenza virtuoso. Questo dice infatti il primo anno di legislatura delle ragazze del Pdl che non molto tempo fa sono passate attraverso una furia antivelinista identica a quella che colpisce ora alcune (vere o presunte) candidate al Parlamento europeo in quota Pdl.
Ci sono passate, se ne sono infischiate, hanno tenuto duro, ce l'hanno fatta. Non si sa chi imita chi – se le ragazze il Cav. o il Cav. le ragazze. Fatto sta che è un processo di mimesi all'apparenza virtuoso. Questo dice infatti il primo anno di legislatura delle ragazze del Pdl che non molto tempo fa sono passate attraverso una furia antivelinista identica a quella che colpisce ora alcune (vere o presunte) candidate al Parlamento europeo in quota Pdl. Ieri tutti a dire: “Carfagna che ci fa qui, torna in televisione” o: “Ma la Brambilla dove va con quelle calze?”. Oggi tutti a dire: “Ah però, che brave”. Chi, se non le ex accusate di velinaggine, può far meglio da avvocato alle future candidate del Cav. sotto tiro per sospetta velinaggine? “Diciamoci la verità: alla lunga, a fare tutta la vita lo stesso mestiere, si diventa inefficienti”.
Il sottosegretario e ministro del Turismo in pectore Michela Vittoria Brambilla – un passato da imprenditore nell'ittica – dice questa sua verità per dire un'altra cosa, e cioè che chi nasce politico e muore politico “alla fine diventa autoreferenziale. E dunque è un bene che la nostra classe dirigente sia formata anche da persone che vengono dal mondo delle professioni”. “Ricchezza inestimabile”, quella dell'esser nuovo alla politica, dice Brambilla. “Ben vengano queste ragazze in lista, è una grande scommessa ed è quello che chiede il paese. Berlusconi è cittadino tra cittadini e ha capito che chi viene da fuori può essere portatore di energia, di forza propulsiva, di una visione scevra di automatismi e condizionamenti di corrente”. Brambilla si rifiuta di elevare inni allo studio: “Tutti a dire a queste ragazze, con paternalismo: studiate studiate studiate. Ma è ovvio che se sono arrivate dove sono hanno già studiato. Il mio consiglio è: andate avanti come un caterpillar, e lo dico da caterpillar”.
Nel gruppo caterpillar si possono annoverare anche due giovanissime deputate che l'anno scorso sono finite sui giornali a causa di un bigliettino mandato loro dal Cav. (tramite commesso) in Aula: Gabriella Giammanco e Nunzia De Girolamo. Trattavasi di un bigliettino tutto punti esclamativi che in sostanza diceva: ragazze, voi siete nuove e non lo sapete, ma potete anche uscire, non c'è bisogno che restiate fino alla fine della seduta (pare che le due già mostrassero segni di zelo da neofita: non mi alzo dal banco manco morto). Dopo giorni di notorietà (negativa) attorno al biglietto, le ragazze non sono state più nominate dai giornali. Ma oggi De Girolamo ha un doppio incarico: commissione Agricoltura per stare più vicina alle esigenze del suo Sannio e ruolo da coordinatrice per le provinciali nel Sannio stesso: “Col tempo sono riuscita a superare il pregiudizio negativo verso di me. Lavoro sette giorni su sette e ora vedo i risultati. Ma lo stesso pregiudizio si abbatte ora su qualsiasi donna intelligente e magari attraente in questa società ancora tendenzialmente maschilista. E invece una giovane donna ha la capacità di parlare al cuore delle persone, oltre ad essere più ‘illusa' e dunque più combattiva rispetto alla possibilità di cambiare le cose”.
Gabriella Giammanco, invece – che oggi consiglia alle neofite di non “cercare visibilità e costruire passo passo” – è colei che in commissione Cultura ha proposto al ministro Gelmini la rivalutazione del voto in condotta e il ripristino del grembiule. Due proposte di legge sul sequestro dei minori “recepite” nel ddl Sicurezza sono invece il personale bilancio di Barbara Mannucci, la ragazza un tempo nota per essere “vicina di banco di Berlusconi in Aula”, oggi prodiga di suggerimenti per le future europarlamentari: “Non fatevi intimorire dalle chiacchiere”.
Elvira Savino, immortalata l'anno scorso come “la più elegante del primo giorno in Parlamento", oggi loda la decisione di candidare altre ragazze – “le donne sono professionali e costanti” – e dice di sentirsi libera di dissociarsi dalla maggioranza del suo partito in tema di testamento biologico. Come a dire: non siamo cooptate per spingere pulsanti. Si autodefinisce ridendo, su questo, “finiana”. Anche se è proprio la fondazione di Fini, Fare Futuro, ad aver acceso un fuoco amico contro “il velinismo” (con Fini dissociato, sì. E però ieri Barbara Saltamartini da un lato rassicurava – “la bellezza non può discriminare una donna” – dall'altro rincarava: “Ma non può essere criterio unico di selezione della classe dirigente”).
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