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Editoriali

L'urgenza di tagliare ancora i tassi d'interesse

Redazione

La spinta della Fed e i prezzi al consumo in Europa. Indizi di una svolta possibile 

Se c’è un paese dell’Eurozona che dovrebbe convincere la Bce a ridurre i tassi questo è l’Italia perché è qui – ma anche in Spagna e Germania sebbene in misura minore – che la discesa dell’inflazione continua a sorprendere al ribasso. Mentre l’indice dei prezzi al consumo nell’area euro si attesta al 2,2 per cento ad agosto – in base alle previsioni Eurostat diffuse ieri – rispetto al 2,6 per cento di luglio, in Italia l’inflazione è scesa all’1,1 per cento (dall’1,3 per cento) su base annua per effetto di un fenomeno  peculiare: la diminuzione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati e dei beni durevoli ha superato l’accelerazione dei beni energetici regolamentati, dei servizi di trasporto e degli alimentari non freschi.
 

Di tale fenomeno si erano già visti i primi segnali alcuni mesi fa ma si sta consolidando e potrebbe fornire alla Bce una buona ragione per abbassare ulteriormente il costo del denaro dopo il taglio di giugno. Per quanto il tasso d’inflazione dell’Eurozona non abbia ancora raggiunto il target del 2 per cento a cui punta la Banca centrale europea entro il 2025, il raffreddamento dei prezzi che si sta registrando in alcune economie dell’area (in Germania l’indice è sceso all’1,9 per cento in agosto) giocherà a favore della riduzione dei tassi nella riunione del 12 settembre. Vero è che l’inflazione di fondo è ancora persistente, vero è che la componente dei servizi risale, vero  anche che c’è sempre il timore che nuove spinte inflattive possano partire dai salari, ma la maggior parte degli analisti da ormai per scontato che ci sarà una nuova sforbiciata di almeno 25 punti base che porterà il tasso ufficiale al 3,5 per cento nell’Eurozona.
 

Una spinta decisiva in questo senso è arrivata anche dal forum di Jackson Hole di qualche giorno fa in cui il presidente della Fed, Jerome Powell, ha detto chiaramente che è arrivato il momento di tagliare i tassi. E una Fed pronta ad agire negli Usa è sempre un ottimo motivo per fare altrettanto in Europa per quanto la Bce rivendichi autonomia dalle decisioni della banca centrale americana.