La bolla del vino rosso e il triste revival dell'irish

Marianna Rizzini

Nello stesso giorno (e cioè durante il weekend Vinitaly), è giunta una triplice notizia: in Francia c'è la "bolla del vino rosso", negli Stati Uniti il "lusso in bottiglia rischia il grande crack", a Mosca i bevitori di vodka "tradiscono la trasparente bevanda nazionale per il Brunello importato" (fa chic a casa del "nouveau riche", pare). Ma è in crisi o no, il vino?

    Nello stesso giorno (e cioè durante il weekend Vinitaly), è giunta una triplice notizia: in Francia c'è la "bolla del vino rosso", negli Stati Uniti il "lusso in bottiglia rischia il grande crack", a Mosca i bevitori di vodka "tradiscono la trasparente bevanda nazionale per il Brunello importato" (fa chic a casa del "nouveau riche", pare). Ma è in crisi o no, il vino? Sia come sia, ci allarma molto la notizia data dallo scrittore norvegese Bill Barich, residente a New York e autore di "Pint of plain", libro sul mondo dei pub. Dice Barich che in tempi di crisi (economica e dunque del vino) il pub è il luogo con più possibilità di ripresa: è lì che prende forma la "conversazione consolante", dice Barich, è lì che chi teme il licenziamento trova un ambiente ovattato, mentre nei bar alla moda (da aperitivo – ci sentiamo chiamati in causa, ohimé) si parla solo per dire: "Me ne dia un altro" (sottinteso: cocktail). Sarà, ma il pub ci sembra tollerabile soltanto dai 18 ai 20 anni, in vacanza a Londra o in qualche isola greca colonizzata dagli irlandesi. Ci permettiamo pertanto di lanciare l'idea di un referendum contro la birra servita in orario aperitivistico.

    • Marianna Rizzini
    • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.