Vinitaly raccoglie fondi pro Abruzzo. Chissà se ci sono (altri) santi bevitori

Marianna Rizzini

Oggi gli organizzatori di Vinitaly hanno attivato un conto corrente postale di solidarietà pro terremotati in Abruzzo. Chissà se c'è un bar, una bettola, una vineria, un locale alla moda pronto a lanciare un happy hour per santi bevitori onde raccogliere fondi mentre la terra trema

    Hanno cominciato ieri, osservando tra i calici un minuto di silenzio. Oggi gli organizzatori di Vinitaly hanno attivato un conto corrente postale di solidarietà pro terremotati in Abruzzo con passaparola tra gli espositori della rassegna appena conclusa. Chissà se c'è un bar, una bettola, una vineria, un locale alla moda, in qualche grande città, pronto a lanciare un happy hour per santi bevitori onde raccogliere fondi mentre la terra trema. Una sorta di aperitivo solidale (da non confondere con quello equo e solidale che sinceramente non ci piace granché) – chessò: per oggi, per ogni mojito da sei euro, un euro da mandare all'Aquila. Oppure: paghi da bere e per una volta anche da mangiare invece di ingozzarti "a gratis", e quei soldi in più si mandano in Abruzzo (sempre per oggi)

    • Marianna Rizzini
    • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.