“Se il M5s si allea col Pd, sarei pronta a tornare nel gruppo”, dice Paola Nugnes
Roma. “Un passo per volta”, dice Paola Nugnes. E su quale debba essere il primo, la senatrice napoletana, che dal M5s è stata espulsa dopo dodici anni di appassionata militanza per la sua contrarietà al governo gialloverde, non ha dubbi. “Il primo passo – dice, con voce finalmente raggiante – deve essere il respingimento del barcone di Matteo Salvini”.
E il secondo? “Il secondo passo consisterà nel fare emergere le parti migliori che M5s e Pd condividono a livello di ideali e di valori”.
E poi? “E poi di certo chi, nel M5s, è stato il garante del precedente accordo con la Lega, rivelatosi fallimentare per il Movimento e per il paese, deve fare un passo indietro”.
Ce l'ha con Luigi Di Maio. “E certo. E' lui il responsabile di questo obbrobrio. Sento che continua ancora a discettare su come gestire questa crisi… Ma ancora parla, mi chiedo?”.
E Matteo Renzi? “Anche lui, un passo indietro. Come Di Maio ha fatto perdere al M5s sei milioni di voti, così Renzi ha portato il Pd dal 40 al 18 per cento”.
E di passo in passo, in questa tarantella, lei cosa farà? “Vuole sapere se sono pronta a tornare nel M5s?”.
Esatto. “Dipende da come evolve la situazione. A me non è stato di certo chiesto, finora”.
E se le venisse chiesto? “Sarebbe un passaggio importante e doveroso. Sarebbe il segnale di una reale volontà di cambiamento”.
Si aspetta delle scuse? “Mi aspetto che nel M5s si riconosca che le ragioni che adduceva per spiegare la mia contrarietà al governo gialloverde non erano né infondate né pretestuose, ma sono le stesse che ora Di Maio a ritenere Salvini inaffidabile”.
E a quel punto, lei un passo avanti lo farebbe, per tornare nel gruppo grillino? “A quel punto sarei pronta a farlo. Ma dovrei comunque valutare bene. Spero comunque che, nel frattempo, un passo avanti lo facciamo quelli che da tempo si battevano contro lo schiacciamento del Movimento sulla Lega. Non solo Roberto Fico, che è il top, ma anche Gallo, Sarli, La Mura, Ruocco”.
Nascerà questa maggioranza giallorossa? “Più che giallorossa, direi giallo-rosé: perché al Pd di rosso è rimasto poco”.
Nascerà? “E' già nata, si è materializzata sul tabellone del Senato il 13 agosto scorso. In quel voto sul caledario che ha messo in minoranza la Lega si è sprigionata tutta l'energia vitale del M5s, che è rimasta mortificata in un anno e mezzo di governo gialloverde”.
Valerio Valentini
Il Foglio sportivo - in corpore sano