C’è quella ortodossa del Pci, quella cultural-berlusconiana e televisiva edificata, e ancora quella del neoliberismo ma anche del politicamente corretto: un guazzabuglio di egemonie à la carte bersagliate da sinistra e destra, tagliando via dal discorso l’area liberale e riformista, e senza evocare mai la sua forma più onnipresente: quella del vittimismo