Decine di migliaia di polacchi per il Rosario ai confini: "L'Europa rimanga l'Europa"
Marinai fermi a pregare in mare, la messa celebrata dall'arcivescovo di Cracovia nell'anniversario della battaglia di Lepanto e delle apparizioni della Madonna a Fatima.
Roma. Erano decine di migliaia i polacchi che sabato hanno formato catene umane lungo i confini del paese, pregando “Dio perché salvi la Polonia e il mondo”. Migliaia di persone strette l’una all’altra, coroncina del Rosario in mano, hanno segnato tutti i 3.511 chilometri del confine che separa Varsavia da Germania, Ucraina, Bielorussia, Lituania, Repubblica Ceca, Slovacchia e Mar Baltico. Perfino in mare, i marinai si sono fermati e hanno iniziato a recitare il Rosario. A presiedere la celebrazione eucaristica, trasmessa dalla locale Radio Maria, è stato l’arcivescovo di Cracovia, mons. Marek Jedraszewski, che ha invitato a pregare “per le altre nazioni europee, perché capiscano che è necessario tornare alle radici cristiane affinché l’Europa rimanga l’Europa”.
La data scelta non era casuale: il 7 ottobre, infatti, ricorreva l’anniversario della battaglia di Lepanto, che nel 1571 aveva bloccato l’avanzata ottomana in occidente. L’iniziativa è partita dai laici, con i vescovi che poi hanno appoggiato il programma. La conferenza episcopale polacca ha tentato, in qualche modo, di riportare l’evento a una dimensione prettamente spirituale, facendola coincidere l’imminente anniversario dell’ultima apparizione della Madonna a Fatima, il 13 ottobre. “Crediamo che se il Rosario venisse recitato da un milione di polacchi lungo il confine del paese, potrebbe cambiare non solo il corso degli eventi, ma anche aprire il cuore dei cittadini alla grazia di Dio. Cent’anni fa Maria ha affidato ai tre bambini portoghesi un messaggio di salvezza: pentitevi e offrite riparazioni per i peccati contro il mio cuore e recitate il Rosario”.
L'editoriale dell'elefantino