LaPresse/Xinhua

Antisionismo in università

Redazione

A Berlino il rumoroso boicottaggio di Israele non fa più notizia

Un incontro all’Università per parlare di “terrorismo, pregiudizio e possibilità per la pace” in medio oriente trasformato nell’ennesimo show del Bds, il movimento antisionista per il boicottaggio di Israele su tutta la linea. E’ successo a Berlino, nella sede della Humboldt Universität. Invitata a parlare dal Mideast Freedom Forum Berlin c’è Aliza Lavie, deputata alla Knesset per Yesh Atid, partito centrista di opposizione. Appena la signora Lavie prende la parola, dal pubblico si alza un giovane che si palesa come esponente del Bds e comincia una tirata contro “il regime israeliano di apartheid” subìto dai palestinesi. Nonostante le richieste di esporre la sua opinione e lasciare poi parlare gli altri, il giovane non si ferma e dopo alcuni minuti viene accompagnato fuori dagli organizzatori. “Non potete farlo!”, grida, invocando il diritto alla libera espressione che lui invece nega a Lavie. Allontanato il disturbatore, sarà la ragazza accanto a lui, cittadina israeliana, a iniziare a far rumore. Al Bds non interessa illustrare fatti o opinioni, quel che conta è zittire chi in Israele non odia Israele. Allontanata anche la ragazza, l’azione di disturbo si palesa per com’era: un atto premeditato di boicottaggio. Un terzo giovane si alza in piedi e parla senza dire nulla, al solo scopo di impedire al pubblico di ascoltare Lavie. Il trucco è vecchio ma non per questo meno rumoroso. Con Israele il trucco funziona, quasi nessuno ci farà caso. La prova? Sempre pronta a fare le pulci ai sionisti, la stampa tedesca ha ignorato l’incidente.

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