L'azzardo di Pyongyang. Un missile nordcoreano sorvola il Giappone

Redazione

"L'azione sconsiderata della Corea del Nord è una minaccia senza precedenti per la nostra nazione", ha detto il capo di cabinetto giapponese Yoshihide Suga. Oggi ci sarà una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell'Onu

"È una minaccia grave e senza precedenti", ha detto il capo di cabinetto giapponese Yoshihide Suga dopo che un test missilistico condotto dalla Corea del Nord ha sorvolato l'isola di Hokkaido, nell'estremo nord del Giappone, ricadendo nel Mare del Giappone a circa 1.180 km dalla costa. Secondo i dati analizzati dal Comando americano del Pacifico il missile sarebbe probabilmente un Hwasong-12 a medio raggio, lanciato dal territorio nordcoreano alle 5 e 57 del mattino (ora locale, la notte in Italia) e si è inabissato nelle acque nipponiche intorno alle 6 e 29, le 23 e 29 italiane.

"E' volato sopra di noi. L'azione sconsiderata della Corea del Nord è una minaccia senza precedenti per la nostra nazione", ha detto Suga ieri sera in una breve conferenza stampa mentre il primo ministro Shinzo Abe partecipava a una riunione d'emergenza. Abe oggi parteciperà al Consiglio di sicurezza dell'Onu per discutere delle contromisure da adottare alle "minacce a pace e stabilità" da parte di Pyongyang.

 

Il governo giapponese non ha attuato nessuna contromisura per intercettare e neutralizzare il missile, ma hanno suonato le sirene antimissile in tutto il nord del Giappone ed è stato attivato il sistema J-Alarm, per avvertire i cittadini "a trovare riparo in un luogo sicuro".

Per rispondere alla provocazione nordcoreana, la Corea del Sud ha effettuato un'esercitazione aerea con quattro caccia F-15 che hanno sganciato otto bombe MK-84 nelle vicinanze del campo militare sudcoreano di Pilseung Range, nella costa orientale del paese.

 

Già nel 1998 e nel 2009 due razzi nordcoreani avevano sorvolato il territorio del Giappone.

 

"Le tensioni con Pyongyang hanno raggiunto un punto di svolta", ha detto il ministero degli Esteri di Pechino, Hua Chunying, chiedendo però moderazione e autocontrollo a tutte le parti coinvolte. Hua ha inoltre lanciato un appello per l'apertura di trattative di pace, in quanto "pressioni e sanzioni" contro Kim Jong-un "non sono in grado di risolvere la questione alla radice".

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