Lo spasso della democrazia diretta da. Storie dalle bluffarie grilline
Le regole ritardate, il candidato unico, il sistema che si impalla, il rischio hacker, l'effetto Sanremo. Indovina chi vincerà?
Roma. I due notai, la cerimonia di consegna dell’ambìto premio – la candidatura alla presidenza del consiglio per conto del M5s – che avverrà domani, lo spostamento della scadenza delle votazioni, inizialmente previste per le 19 di ieri, alle ore 23. C’è massima segretezza attorno al vincitore delle “luiginarie” del partito di Beppe Grillo, tant’è che – informa il Sacro Blog – i “risultati della votazione saranno depositati presso due notai alla chiusa della votazione stessa, e saranno resi pubblici sabato 23 settembre dal palco di Italia 5 Stelle”. Ci sarà dunque un momento stile Festival di Sanremo a Rimini, dove i Cinque Stelle si ritroveranno per il fine settimana.
Intanto però la democrazia digitale s’è inceppata di nuovo. Molti grillini ieri hanno avuto parecchi problemi a votare. David Puente, l’ex dipendente della Casaleggio Associati che nelle settimane scorse ha descritto sul suo blog i problemi del M5s con la sicurezza informatica, ha raccontato su Twitter le difficoltà incontrate per esprimere la preferenza. “Rousseau è lentissimo, fatica enorme per accedere al voto”, ha scritto. Alla fine Puente è riuscito a mettere la sua X, non prima però di parecchi messaggi di errore: “Nuovo messaggio: ‘Impossibile connettersi al DB: Can’t connect to local MySQL server through socket ‘/var/lib/mysql/mysql.sock’ (11)”. Insomma, ieri era impossibile connettersi al database di Rousseau e per essere un partito che propugna le grandezze della tecnologia, il M5s ha dimostrato ancora una volta di non saper gestire neanche un voto online.
“A causa delle performance odierne del sistema operativo Rousseau, condizionate dall’alta affluenza contemporanea di moltissimi utenti, e per dare la possibilità di partecipare alla votazione a tutti gli iscritti che lo desiderano”. Quindi c’entra “l’alta affluenza” o c’è stato qualche nuovo attacco hacker? Il deputato Danilo Toninelli aveva d’altronde previsto intrusioni: “Non dipende da noi, ma sicuramente gli attacchi hacker ci saranno”. Che il sistema non sia comunque sicuro al massimo lo dice anche l’hacker che per primo aveva dimostrato le vulnerabilità di Rousseau, il sistema operativo del M5s. “Non so se i problemi di Rousseau che ho evidenziato ad agosto siano stati risolti”, dice Evariste Galois. “Quello che so è che ho provato ad inserire un parametro che il sito non si aspettava e ho ricevuto un messaggio d’errore che non fa presagire nulla di buono”, spiega all’Agi. Questo segnale d’errore potrebbe essere la dimostrazione che qualcosa sui server della Casaleggio ancora non va. E a chi su Twitter gli chiede di “entrare e cambiare i voti”, lui risponde: “Totalmente disinteressato. Che si tengano un sito ‘bucabile’ con un Game Boy”. Secondo Galois, che prende il nickname dal celebre matematico francese, “il database non è ancora ben configurato”. Però stavolta si è fermato lì. “Non mi sono permesso di fare test di nessun genere, visto la precedente risposta ricevuta in una situazione analoga”. Il riferimento è alle accuse che gli sono state rivolte dal blog di Beppe Grillo dopo aver reso pubbliche le criticità di Rousseau, ma aggiunge: “Se la vulnerabilità fosse sfruttabile allora sì, si tratterebbe dello stesso errore di quello denunciato ad agosto”.
Ma alla Casaleggio tutto questo non importa. La democrazia è diretta da Milano e l’importante è che i notai certifichino la vittoria di Di Maio alle luiginarie. Per dirla con Grillo: “Fidatevi di me”.