Una natalizia carneficina
San Bonaventura, avresti trovato molto natalizio anche l’abbattimento a Sesto San Giovanni del tunisino ribelle a Cristo e perciò stragista contro innocenti
San Bonaventura, ti rileggo e ritrovo un Natale per nulla melenso. Senza panettoni, panzoni vestiti di rosso, palle sugli alberi e nella testa della gente. Nel sermone “De nativitate Domini” ti compiaci del fatto che nel giorno della Natività “tutti i sodomiti, uomini e donne, morirono su tutta la terra, secondo quanto ricordò San Gerolamo” e che “circa trentamila ribelli furono uccisi per manifestare la nascita di colui che avrebbe conquistato alla sua fede il mondo intero e avrebbe precipitato i ribelli nell’inferno”. Una natalizia carneficina. San Bonaventura, avresti trovato molto natalizio anche l’abbattimento a Sesto San Giovanni del tunisino ribelle a Cristo e perciò stragista contro innocenti. San Bonaventura, tu non avresti riconosciuto come cristiano il cardinale Parolin, giustificazionista (del terrorismo: “cause sociali”) e collaborazionista (coi ribelli a Cristo: “fratelli profughi”). Nemmeno io. San Bonaventura, gli auguri di Buon Natale vorrei farli solo alle persone di idem natalizio sentire e quindi a pochissime persone e innanzitutto a te.