Bruce Nauman a Basilea e Joel Meyerowitz a Reggio Emilia
Due mostre da vedere nel weekend
Dire in società “sono stato allo Schaulager di Basilea a vedere Bruce Nauman” può servire per guadagnare più carisma e sintomatico mistero. Ma andarci per davvero potrebbe essere di una certa utilità. In Italia Nauman si vede di rado e a dosi omeopatiche, ma è uno degli autori più amati da artisti e curatori contemporanei. Guardare la retrospettiva più completa mai fatta in Europa negli ultimi vent’anni darà la possibilità, a chi ne sentisse l’esigenza, di prendere le misure dell’enigma di molta arte oggi in circolazione. Capire il maestro potrebbe gettar luce nella notte in cui tutte le vacche sono nere.
Basilea, Schaulager. “Bruce Nauman. Disapearing acts”. Fino al 26 agosto
Ultima chiamata per Joel Meyerowitz a Reggio Emilia. Si tratta di una leggenda vivente per almeno due motivi: è tra pionieri della street photography ed è uno dei “maestri del colore”. Ma ciò che lo rende davvero un fuoriclasse è la capacità di evolversi e prendere le distanze da se stesso. Senza questo coraggio avremmo avuto soltanto altre mille piccole epifanie rubate per le strade New York. E nessun tramonto su Cape Cod. Nessuno. Come avremmo fatto senza quel silenzio marino? Senza quelle luci boreali? Saremo qui, imbambolati, a non saper distinguere bene tra i suoi capolavori e le ingenuità di Vivian Maier.
Reggio Emilia, Palazzo da Mosto. Joel Meyerowitz: Transitions, 1962-1981. Fino al 17 giugno
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