Cosa hackeriamo stasera a cena?
Ecco il modo migliore per fare un sandwich con il burro d’arachidi per i vostri bambini. Per voi un food hack americano. Tutte le notizie e le novità della settimana nella newsletter tech del Foglio
[Se volete ricevere ogni settimana nella vostra casella di posta "Silicio", la newsletter del Foglio curata da Eugenio Cau, potete iscrivervi gratuitamente, cliccando qui]
Cosa hackeriamo stasera a cena?
Ecco il modo migliore per fare un sandwich con il burro d’arachidi per i vostri bambini. E’ una cosa da americani, lo so, ma questo è un food hack americano, dunque prendetelo per quel che è. Prendete grosse cucchiaiate di burro d’arachidi e versatele su un pezzo di carta da forno. Schiacciate il burro con la carta da forno e poi passatelo per bene con il matterello. Prendete il burro d’arachidi appiattito e lasciatelo in freezer per un giorno intero. Poi tagliatelo a fette delle stesse dimensioni del vostro toast, e voilà!
Tutte le volte che un pargolo frignante vorrà un sandwich al burro d’arachidi, basterà tirare fuori dal freezer una sottiletta congelata, sbatterla sulla fetta di pane e il bimbo sarà servito, così non si perde tempo a spalmare burro d’arachidi fresco su una fetta di pane, con il rischio peraltro che, vista la natura vischiosa del composto, ci si sbricioli il toast sotto al coltello. Guardate il video originale di Food Network, così capirete tutto.
Ora. Ci sono due possibili reazioni davanti a questo consiglio culinario. La prima: “Ingegnoso!”. La seconda: “Questa è un’idiozia!”. Se la vostra reazione è stata la prima, avete un problema.
A tutti sarà capitato, scorrendo Facebook, di vedere video che promettono di insegnare agli sprovveduti “I 35 metodi che non avete mai immaginato per usare una graffetta”, oppure: “Come dividere il tuorlo dell’uovo dall’albume in quindici semplici mosse”. Io ne avrò guardati migliaia. In inglese si chiamano life hack e vanno di moda da molto tempo. Hack ha la stessa derivazione di hacker, ma qui non c’è un’implicazione negativa. Hackerare vuol dire trovare trucchi, scorciatoie, soluzioni veloci ai problemi (informatici), e dunque hackerare la propria vita significa trovare nuovi modi per renderla più efficiente.
Il termine life hack è stato coniato nel 2004 dal giornalista tech Danny O'Brien per descrivere gli espedienti estremi (e spesso penosi) che i programmatori della Silicon Valley sempre a corto di tempo usano per essere più produttivi, ed è immediatamente esploso. I life hack sono diventati food hack quando si parla di cibo, home hack quando si parla di arredamento della casa, giù giù fino ai video che ci appaiono tutti i giorni su Facebook su come piegare gli appendiabiti per farne segnalibri.
Come è ovvio, il lifehacking è intimamente connesso con l’ethos della Silicon Valley. La tensione non tanto verso il miglioramento costante della propria vita (che sarebbe ok) ma verso la scorciatoia tecnica che consente di ottenere questo miglioramento con meno fatica è praticamente tutto ciò che la Silicon Valley rappresenta. Come spesso si dice, in informatica i programmatori migliori sono i programmatori pigri, che cercano tutti i modi per far fare al codice il lavoro che gli spetterebbe.
Ma come di recente avviene a tutto ciò che è intimamente connesso con l’ethosdella Silicon Valley, anche il lifehacking ha finito per degenerare e infine corrompersi del tutto. Per la parte del cibo, ne ha scritto il New Yorker, da cui viene l’esempio del burro di arachidi qui sopra. Il successo commerciale dei food hack è stato così eccezionale – con conseguente vendita di accessori specifici, come i taglia avocado e i separa tuorli – che ben presto si è trasformato in un’isteria di consigli astrusi privi di valore pratico, fino ad arrivare al mostro definitivo: l’uovo lungo.
Quello che era nato come un movimento per ingegnerizzare la nostra vita verso più efficienza e più produttività si è trasformato in un modo astruso per vendere gadget e fare visualizzazioni e clic. E’ internet degli anni Dieci, bellezza: l’utopia ha generato un potenziale pericolo.
Senza andare troppo avanti nel paragone, si può dire che oggi ciò che non va con la Silicon Valley si intravvede nel lifehacking: pensare che tutti i problemi si possano risolvere ingegnerizzandoli. Lo scandalo in cui è finito Facebook quando ha chiesto ai suoi utenti australiani vittime di “revenge porn” di inviare al social network le proprie foto nude funziona esattamente così: dal punto di vista tecnico è una soluzione perfetta, sicuramente molti ingegneri competenti hanno impiegato tempo a pensarla e implementarla. Ma è una soluzione che nessun essere umano (eccezion fatta per i lifehacker della Silicon Valley, forse) può accettare.
Ok, dopo aver predicato bene adesso razzoliamo male. Ci sono due novità importanti per Silicio e una di queste è che abbiamo aperto una pagina Facebook. La trovate qui, mettete “mi piace” e lasciatevi cullare dall’algoritmo. Ci sono aggiornamenti belli e quotidiani. La seconda novità è che dalla scorsa settimana potete leggere i prossimi numeri di Silicio anche sul sito del Foglio. Funziona come archivio, ma questo non vi esime dal rimanere iscritti.
- Tesla cerca di placare le voci di crisi delle ultime settimane. Elon Musk ha annunciato Semi, il primo camion elettrico e a guida semi automatica che vuole rendere obsoleti i camion tradizionali e i trasporti su gomma.
- Ha inoltre annunciato una macchina sportiva che, dice, sarà l'auto prodotta industrialmente più veloce del mondo.
- Nel frattempo un minibus a guida automatica è andato a sbattere tre ore dopo la sua inaugurazione a Las Vegas (nessun ferito, nemmeno lieve: il bus andava piano piano).
- Elon Musk questa settimana ha trovato anche il tempo per una visita in Turchia. Ha visitato con commozione il mausoleo di Atatürk, ma è stato attaccato perché il personaggio è più controverso di quel che Musk immagina.
- Google Maps cambia colori.
- Mashable, sito famoso di tecnologia, sarà venduto per 50 milioni di dollari.Soltanto due anni fa valeva 250 milioni. Pessimo segnale.
- Anche il potentissimo BuzzFeed va maluccio, pare.
- L'agenzia del farmaco americana ha approvato la commercializzazione della prima pillola digitale, un affaretto con sensori che si ingoia e che dice al dottore se abbiamo preso la medicina. Grande fratello esofageo.
- Apple, iPhone X e la sua bruttissima pecetta nera. Anzitutto, come è giusto che sia, si è già trovato il modo per nasconderla.
- Pare inoltre che Face ID, il sistema di riconoscimento dei volti del nuovo iPhone, sia già stato hackerato. Video qui sotto, anche se molti cercano di minimizzare il problema.
- Questo è un po' più preoccupante: Face ID si fa ingannare dalle somiglianze tra madre e figlio, o tra gemelli omozigoti.
- Per qualche ragione legata alla "libertà d'espressione", YouTube ha consentito per anni che i video d'odio di Anwar al Awlaki, il più famoso predicatore occidentale del jihad, rimanessero online. Li ha rimossi solo di recente.
- Amazon in Cina ha dovuto vendere un pezzo del suo servizio cloud, ma non perché le conveniva.
- Le telecamere a circuito chiuso della vostra banca: è probabile che siano fatte in Cina. Magari da un'azienda del governo comunista.
- Ancora Cina: a Tianjin ha aperto la biblioteca più bella del mondo, molto futuristica. Non possiamo mettere le foto per ragioni di diritti, ma andatele a vederequi, sono stupende. Un solo, piccolo problema: la maggior parte dei libri è dipinta sui muri.
- Se avete le cuffiette wireless di Apple, potete usare la custodia come porta iPhone. Life hack!
- C'è una nuova startup che vuole diventare la Netflix del giornalismo. Ci hanno provato in tanti e hanno fallito, ma come al solito vale la pena seguire l'esperimento.
- Nuove prove che è meglio non avere software Kaspersky sul proprio pc.
- Nuove prove che la Russia ha cercato di mettere il suo zampone digitale anchesul referendum per la Brexit.
- Nuove prove che la Russia ha cercato di mettere il suo zampone digitale anchesul referendum catalano.
- Un po' di tecniche utili per aumentare la privacy su Facebook, sbrogliando la matassa delle bizantine impostazioni del social network. Cliccate sull'immagine per vedere il video e leggere l'articolo di Wired.
- Andrew Ng, genio dell'intelligenza artificiale, vuole un "new deal" per proteggere i posti di lavoro dai robot.
- Uber ha ottenuto un sacco di soldi dalla giapponese Softbank, nonostante i problemi dell'azienda e del suo fondatore.
- Pare che Amazon stia progettando una versione gratuita e con pubblicità del suo servizio video.
- La stessa Amazon farà una serie tv sul Signore degli Anelli. Quando l'hanno saputo, i nerd di tutto il mondo hanno avuto un orgasmo.
- Lo stato del Missouri investiga su Google.
VIDEO BONUS
Due video oggi! Avete presente quando si dice che i robot sono una cosa lontana, che non arriveranno tanto presto ad avere le stesse abilità degli umani? Guardate questi due video. Prima l'inquietantissimo robocane, poi l'impressionante roboatleta, entrambi della BostonDynamics.
La cosa più bella di oggi, anche se complessa. Una lunga spiegazione, con tantissime immagini ed elementi multimediali, che mostra come le intelligenze artificiali (e, in particolare, le reti neurali) capiscono un'immagine. Se siete interessati perdeteci un'oretta, vale la pena.
Cina /1. C'è un campione ormai irraggiungibile nel campo dei supercomputer.Indovinate chi è.
Cina /2. Nella corsa tecnologica tra Cina e America, il Giappone, un tempo terra di robot e Godzilla, è rimasto indietro.
Cina /3. C'è una compagnia americana che rifornisce di dati le intelligenze artificiali delle aziende cinesi, con conseguenze controverse.
In Giappone, racconta chi c'è stato, i pendolari non hanno nessun imbarazzo a guardare anime erotici in metropolitana. Ora una ricerca di Netflix dimostra che quando guardiamo serie tv in pubblico su smartphone o su tablet, le norme sociali si affievoliscono molto.
Quanti programmatori servono per accendere una lampadina? Tanti, se la lampadina è intelligente. Un bel fumetto con animazioni, molto nerd.
Un consiglio da parte di Wired: prima di preoccuparvi perché i robot vi ruberanno il lavoro, imparate a usare Excel. L'analfabetismo digitale di base, per ora, è molto, molto più dannoso dell'automazione quando si tratta di cercare lavoro.
Anthony Levandowski è un genietto delle macchine che si guidano da sole che ha visto la sua carriera rovinata quando Google l'ha accusato di rubare tecnologia per portarla a Uber. Lev ci ha pensato un po', poi ha deciso di adottare un nuovo approccio: fondare una Chiesa in cui si venera l'intelligenza artificiale.
Capitolo fake news e crisi della Silicon Valley. Due importanti esponenti del mondo tech hanno parlato duramente questa settimana contro i giganti della tecnologia.Sean Parker ha detto che Facebook sfrutta le debolezze della psiche umana (ma dai!), Reid Hoffman dice che è ora di cambiare la cultura della Valley.
Edward Luce del Financial Times cerca di buttare i problemi di Facebook sulla psicologia. Molto deriva, scrive, dal fatto che Mark Zuckerberg non sa stare con gli altri esseri umani.
Ricordate quando Facebook annunciò che avrebbe assoldato i migliori esperti del fact checking per contrastare le bufale? Questi stessi esperti adesso dicono chenon ha funzionato.
Inchiestona del New Yorker sul sessismo nella Silicon Valley.
Voi pensate che i russi siano stati ingegnosi a montare le bufale con cui hanno riempito i social media. Frederic Filloux è stato a un seminario in cui, come esperimento, alcuni esperti di media e di tecnologia hanno cercato di creare una campagna di fake news. I risultati fanno paura per davvero, anche se era soltanto per gioco.
Sul Foglio ho scritto un articolo lungo sui cartoni animati, e ce n'è uno di fantascienza che se vi piace la tecnologia probabilmente vi farà piacere vedere.
La maggior parte delle startup (non solo tech) è creata da ex banchieri ben connessi nel mondo degli affari, o da persone con ampie disponibilità finanziarie. Forse è ora di rompere il tabù del merito e ammetterlo: gli imprenditori di successosono in gran parte ragazzi ricchi.
Tutti a criticare Big Tobacco, ma cosa succede quando lo spettro della regolamentazione arriva anche per le sigarette elettroniche. Date un caloroso benvenuto a Big Vape.
L'inside story pazzesca di come gli hackeraggi russi, Edward Snowden e Wikileaksabbiano quasi messo in ginocchio l'Nsa, una delle più potenti agenzie di sicurezza americane.
Qui non amiamo molto le app con i solitari di carte, ma ne comprendiamo l'utilità sociale: i lunghi tragitti giornalieri in metropolitana, le attese dal dentista. E' uscito un solitario nuovo di uno sviluppatore bravo, a The Verge è piaciuto molto per il suo approccio innovativo, la grafica è carina, alla fine ci siamo divertiti pure noi. Solo per iPhone, gratis.
Il Foglio sportivo - in corpore sano