Oddio, i regali di Natale (parte prima)
Ogni pubblicazione online che si rispetti ha la sua lista di consigli natalizi, e questa è la lista di Silicio, la newsletter tech del Foglio
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Oddio, i regali di Natale (parte prima)
Ok, regali di Natale. Non ci sono tante spiegazioni da fare: ogni pubblicazione online che si rispetti ha la sua lista di consigli natalizi, e questa è la lista di Silicio. E’ il frutto di anni di cose provate e regalate, di chiacchiere con amici e colleghi e di curiosità per i gadget di ogni tipo. Quasi tutte le cose che consiglio sono state provate da me, da persone che conosco o da colleghi redattori del Foglio, per cui tendenzialmente ci si può fidare. Visto che ho voluto consigliare solo le cose migliori, non ci sono categorie: i regali sono presentati in ordine sparso.
Qualche consiglio e un’avvertenza: comprate presto ma non troppo, ché Amazon vi consente di restituire i prodotti solo entro 30 giorni dalla consegna (per gli altri siti di ecommerce spesso il limite è ancora inferiore). Comprate con generosità, ché è bello fare regali. Considerati che i prezzi indicati qui possono cambiare. Inoltre ricordate che quasi tutti i link qui sotto sono sponsorizzati, che vuol dire: per voi il prezzo non cambia, ma il Foglio (non Silicio: il Foglio) ottiene un microscopico ricavo se comprate usando i nostri consigli.
Nota grafica: quasi tutti i siti che pubblicano liste natalizie usano dei fondini colorati per illustrare i prodotti, ma l’idea di mettere le immagini dei regali su fondini a tema natalizio l’abbiamo presa dal Post. La loro lista di consigli per il Natale la trovate qui, è piena di cose belle. I nostri fondini però sono in “Blu Foglio”, che è un colore ufficiale tanto quanto “Eugenio” è un carattere tipografico. La fatica di realizzare queste immagini belle l’ha fatta l’ineffabile Enrico Cicchetti.
Cuffie silenziose
Se volete regalare delle cuffie fate che abbiano tre caratteristiche: che siano bluetooth, visto che ormai il jack per il cavo sta sparendo da tutti i cellulari nuovi; che siano circumaurali, il che significa: si appoggiano intorno all’orecchio e non sopra, così non si schiaccia; che abbiano un sistema di riduzione del rumore: la persona a cui le regalate scoprirà un mondo nuovo. Queste della Bose hanno tutto e sono molto belle. David Allegranti le usa da oltre un anno con gran soddisfazione. Alternativa che non abbiamo provato ma che va molto forte nelle recensioni: queste Sony. (379,95 euro)
La tazza che non si rovescia
Il perfetto regalo wow: la Mighty Mug è una tazza che non cade. Ha un sistema intelligente di pressione per cui se la appoggiate sulla scrivania e la urtate accidentalmente non si rovescia, è come se fosse incollata al tavolo. Ma se la prendete in mano per sorseggiare il vostro caffè si lascia sollevare senza problemi. Guardate questo video per capire meglio di cosa parlo. Quando la farete vedere a chi l’avete regalata, rimarrà di stucco. E’ anche termica, cosa volete di più? (Circa 20 euro)
Per non perdere mai niente
Filo è un pezzettino di plastica sottile che si attacca alle chiavi o si tiene nel portafogli. Filo ha una connessione bluetooth. Se perdete le chiavi o il portafogli, Filo suona e vi fa vedere sul cellulare dov’è l’oggetto smarrito (sempre che sia a portata di bluetooth). C’è un prodotto molto simile e più famoso che si chiama Tile, ma Filo è italiano (la startup è romana) e l’abbiamo provato. Per una volta possiamo fare gli autarchici. (29,90 euro)
Un portafogli diverso
Vanno tanto di moda gli slim wallet, i portafogli sottili in cui tenere le carte e le banconote. Sono belli, ma ammettiamolo: non ci sta dentro niente. L’alternativa al portafogli extragonfio è un bel portacarte di metallo. Io da due anni ho questo modello fatto in Francia e sono molto contento. Non ci entrano le monete ma noi maschietti abbiamo la benedizione di pantaloni con tasche capienti. I negozi cinesi vendono portacarte simili a pochi spiccioli ma vi garantisco: si rompono dopo una settimana. Il mio è indistruttibile.(29,90 euro)
Una cassa bluetooth da non svenarsi
Le casse bluetooth sono un ovvio must per il Natale. Le migliori in commercio sono ancora queste della UE, ma costano tanto. Se non avete duecento euro da spendere, la nostra redattrice Asia e autrice di Katane Giulia Pompili è molto felice di queste casse Anker, che hanno buona qualità del suono e connessione stabile. (Circa 50 euro)
Uno zaino antifurto
Quella di Bobby è una gran bella storia di successo. Bobby è uno zaino antifurto con la zip di apertura nascosta, che rende praticamente impossibile la vita dei borseggiatori. Il progetto è stato presentato su Kickstarter qualche tempo fa, e ha fatto il botto. Adesso l’azienda che lo produce lotta contro i cloni cinesi, ma l’originale rimane il migliore. E’ un po’ grosso, vi farà sembrare turisti asiatici, ma è pieno di tasche nascoste, è sicuro e ha anche la presa usb per caricare il cellulare. Qui un video che fa vedere tutto. Con questo si va in metropolitana tranquilli. (89,95 euro)
Il Super Nintendo, nuovo ma uguale
Se dovete regalare una sola cosa per videogiochi quest’anno lasciate perdere le nuove Playstation e dirigetevi sicuri sulla Nintendo Switch, un gioiellino che è sia console sia apparecchio portatile e vi darà grandi soddisfazioni con i suoi (pochi) videogiochi ben sviluppati. Se poi avete più di trent’anni aggiungete qualche decina di euro e comprate la versione rifatta dal vecchio Super Nintendo. David Allegranti, che tra le (tante) altre cose è l'esperto di nostalgia tech del Foglio, ce l’ha ed è felice come un bambino. (Circa 70 euro)
La tastiera retrò
A proposito di nostalgia tech. Un’altra cosa che è tornata di gran moda ultimamente sono le tastiere meccaniche, vale a dire le tastiere per pc con i tasti grossi e ben distanziati, che fanno ciak ciak quando li premete. C’è tutto un movimento là fuori di persone che trae piacere dal sentire tastiere rumorose e dal premere i polpastrelli su tasti che affondano per bene. Se pensate di fare parte di questa tribù, questa tastiera della Aukey costa poco ed è un buon modo per valutare se il ciak ciak vi piace. Da lì si può salire all’infinito, con tastiere meccaniche personalizzate, colorate, luminose, metalliche. (Circa 30 euro)
Per fare le foto belle con l'iPhone
I telefoni cellulari hanno rimpiazzato le macchine fotografiche, e se conoscete qualcuno spinto con Instagram gli potete regalare delle lenti per smartphone, da cambiare come su una reflex. Queste sono di buona qualità e costano abbastanza, sono per iPhone e c’è un grandangolo e un teleobiettivo. In giro per Amazon se ne vendono anche di più economiche, come quelle che ho provato io. La qualità delle foto cala, il divertimento di cambiare focale rimane. (Circa 100 euro)
La lampada della Pixar!
La lampada della Pixar. No, dico: la lampada della Pixar! Non è proprio lei, ma è molto simile, è snodabile, è fatta di legno, sta bene su tutte le scrivanie, i comò e le credenze del mondo. (Circa 36 euro)
Un gioco di società che piace a tutti
Dixit è un gioco da tavolo con molti pregi: è facile da giocare ed è perfetto per i lunghi pomeriggi natalizi in famiglia con bambini; ha una grafica bellissima che scalda il cuore; ha una componente sociale molto bella - lo scopo del gioco, infatti, è narrare fiabe. Difficile trovare un gioco più universalmente amato. A casa mia ci si gioca tutti i Natali. (Circa 25 euro)
Un "coffee table book" definitivo
A Silicio siamo convinti che il libro di carta sia morto (non è vero, ma lasciatemi quest’illusione) e che gli unici fogli di cellulosa che hanno ancora diritto a stare sugli scaffali di casa siano quelli dei libri di fotografia e di arte. “La scelta della foto” dell’agenzia fotografica Magnum è il perfetto “coffee table book”. Dentro ci sono tutti i provini delle grandi foto storiche. Cosa significa? Avete presente la foto iconica di Che Guevara con gli occhi di fuoco e il sigaro? Il fotografo che l’ha scattata, René Burri, ha fatto molte altre foto nella stessa sessione, ma alla fine ha scelto questa. Nel libro ci sono tutte le foto non pubblicate, con il Che che ride e si annoia, e la spiegazione del perché Burri alla fine ha scelto proprio l’immagine che è diventata famosa. Lo stesso vale per Robert Capa, Elliot Erwitt e tutti i grandi della fotografia mondiale. Il libro ha un interesse storico, fotografico, artistico, ed è bellissimo da sfogliare. (Circa 40 euro)
Un Kindle, ovviamente
Il Kindle Oasis è davvero costoso. Duecentocinquanta euro sembrano tanti quando l’eccellente Paperwhite costa solo la metà (è in promozione a 99 per la settimana del Black Friday), ma l’Oasis ha lo schermo più grande, utilissimo per i pdf, è più ergonomico, ha i bottoni per voltare pagina ed è resistente all’acqua. E’ il primo Kindle che (tra molti mesi) potrete portare in spiaggia senza patemi. Se conoscete un lettore forte che apprezza gli ebook, con l’Oasis lo renderete felice. (249,99 euro)
Pure il Bimby
Perdonate il racconto autobiografico. Mia madre usa il Bimby da un paio d’anni. Per chi non sapesse: è un robot da cucina di una casa tedesca che consente di preparare piatti accettabili anche a chi è completamente negato. Si buttano tutti gli ingredienti dentro e al resto pensa lui. Se la ricetta è complessa, il Bimby ti dice cosa fare passo passo. I risultati sono sempre commestibili, a volte buoni, difficilmente esaltanti. E insomma: mia madre usa il Bimby, e ogni tanto invita mia nonna a pranzo per assaggiare i pasti fatti con il robot. L’ultima volta le ha somministrato un ragù. Mia nonna, che è un’abruzzese trapiantata in Emilia e fa un ragù che è tutta una dichiarazione d’amore, l’ha assaggiato e ha detto: “Questo l’ha fatto il robbòt? Vabbe’, è buono”. Lo diceva per educazione, ma mentre masticava era chiaro che aveva intravvisto il mondo sciapo che ci aspetta quando l’automazione avrà preso il posto dell’amore di una nonna. Morale: se avete una nonna, non comprate il Bimby. Se sapete cucinare, nemmeno. Se non avete nessuna di queste due cose, il Bimby può salvare la vita. (1.199 euro, da comprare attraverso dimostrazione a casa)
Lo smartphone top di gamma
Se oggi dovessero dirmi: ho un budget illimitato e voglio regalare lo smartphone più figo che c’è in circolazione, gli consiglierei il Note 8 della Samsung. Non lo possiedo personalmente, ma ci ho giocato per un po’ ed è il cellulare che vorrei io, dunque lo consiglio come regalo di Natale extralusso. E’ enorme, ha uno schermo bello e grande, è fin troppo potente e ha il pennino. Se siete dall’altra parte della barricata, iPhone X è stupendo, ma questo lo sapete già. (999 euro)
NON E’ FINITA QUI! Avevamo così tanti consigli per i regali di Natale che ho deciso di spezzare lo speciale delle Feste in due. La settimana prossima troverete altrettanti regali altrettanto belli (edit: eccola). Poi riassumeremo tutto in una bella pagina complessiva sul sito del Foglio. E’ crudele spezzare in due la lista dei regali, così magari comprate qualcosa già questa settimana ma sulla puntata della prossima trovate qualcosa di meglio? Forse sì, ma è il capitalismo, bellezza.
VALLEY E ALTRE VALLEY
Cosa è successo questa settimana
• La notizia della settimana è che un'agenzia federale americana vuole ammazzare la net neutrality. Cos'è la net neutrality? Un videoripasso veloce qui sotto, purtroppo in inglese: in italiano non se ne trovano.
- La notizia sulla net neutrality è stata rivelata dal Wall Street Journal in anteprima.
- Qui trovate una spiegazione dettagliata della proposta della FCC, la commissione per la Comunicazioni americana. Qui un ritratto di chi è il capo della FCC, l'uomo che vuole rivoluzionare internet in America.
- La proposta sarà votata (e approvata) il 14 dicembre, poi è probabile che ci finiranno di mezzo i tribunali o il Congresso.
- La seconda notizia della settimana è che Uber ha ammesso di essere stata vittima di un attacco hacker che ha coinvolto 57 milioni di passeggeri e driver, e che "la precedente gestione" aveva cercato di occultare tutto.
- Davanti a questo ennesimo gigantesco pasticcio, la notizia che Uber avrebbe comprato 24 mila suv della Volvo per farne macchine che si guidano da sole passa in secondo piano, per quanto sia eccitante.
- Oltre 400 tra i siti più visitati del mondo registrano tutti i clic che fate e tutti i tasti che premete sulla tastiera mentre state visitando le loro pagine, password comprese. So che avete letto questa notizia con distrazione, ma rileggetela, vi prego, e inquietatevi con me.
- C'è un'intelligenza artificiale che può svelare se un quadro è copiato studiando i colpi di pennello sulla tela.
- Un trombonista jazz e i messaggi con riconoscimento vocale (satira, qui sotto).
- Cina /1. Skype è sparito da tutti gli app store della Cina.
- Cina /2. Ricordate quel video inquietantissimo di qualche Silicio fa, in cui si vedeva una telecamera a circuito chiuso capace di riconoscere tutti i passanti che camminavano in un incrocio trafficato? Ecco, è il frutto del lavoro di un'azienda cinese, che aprirà un ufficio nella Silicon Valley.
- Cina /3. L'alternanza scuola-lavoro in Cina funziona così: per diplomarti, devi passare un periodo alla Foxconn a montare iPhone X. Brutto episodio di lavoro minorile, bloccato dall'azienda taiwanese quando è stato scoperto dai media occidentali.
- Cina /4. Alibaba si compra supermercati fisici, ampliando un trend che già ha visto Amazon accaparrarsi Whole Foods.
- Cina /5 (poi basta). La bolla del bike sharing in Cina si sta già sgonfiando.
- Un centro studi dell'università di Harvard ha compilato una guida completissima su come proteggersi dagli hacker (o gestire la situazione se si è sotto attacco) indirizzata alle campagne elettorali. Utile, visto la stagione di voto che si sta per aprire anche da noi.
- Più adatta ai comuni mortali, invece, è questa guida di Motherboard su come non farsi hackerare, con un sacco di consigli utili.
- Peter Thiel è uscito da Y Combinator, ha venduto la gran parte delle sua azioni di Facebook e sembra che voglia comprare Gawker – lo stesso giornale online alla cui rovina ha contribuito con migliaia e migliaia di dollari. Il più luciferino dei tecnocrati della Valley sta preparando qualche colpo.
- Facebook, non pentito dopo i disastri degli ultimi mesi, continua a usare la razza e la religione come criterio per la distribuzione di annunci online.
- La Germania ha bandito gli smartwatch per bambini.
- La Russia dice che se Google penalizza Sputnik e RT nei suoi ranking ci saranno gravi conseguenze.
Un bel video di Vox che racconta come l'innovazione spesso sia intorno a noi senza che ce ne accorgiamo. Per esempio: sapevate che la forma dei treni ad alta velocità giapponesi è ispirata al becco di un uccello pescatore?
Oggi la facciamo breve, ché questa newsletter sta diventando un'idra a dieci teste.
Ancora un po' di Silicon Valley bashing, che non fa mai male. Qui una brava imprenditrice spiega perché se ne sta andando dalla Silicon Valley, e che è meglio Los Angeles.
Qui David Brooks spiega com'è successo che il tech sia diventato cattivo.
Qui si racconta che la manipolazione degli algoritmi sta diventando un problema sociale ed etico.
Secondo John Naughton, che ne scrive sul Guardian, il problema è che le grandi società tech, vale a dire le compagnie più influenti della storia dell'umanità, sono guidate da un branco di ignoranti senza cultura.
Provvidenzialmente, l'Atlantic racconta attraverso quali processi educativi e culturali Mark Zuckerberg è diventato Mark Zuckerberg.
Perché non possiamo fidarci della promessa che la Silicon Valley regolerà se stessa e risolverà da sola i propri problemi.
Basta bashing, risolleviamoci gli animi leggendo questa storia di un nerd pazzesco che ha fatto della sua passione un mestiere da cui si guadagna bene. La passione in questione? Giocare a Dungeons and Dragons, un gioco di ruolo con i draghi e gli elfi.
Pensavamo che gli algoritmi ce ne avessero liberato, ma lo spam è tornato, più forte che mai, non solo nelle email.
Il Washington Post sotto la guida di Jeff Bezos è diventato non solo un giornale pazzesco: si è trasformato in una compagnia di software che insegna agli altri giornali come fare profitti su internet.
Gran pezzo del New Yorker su come un algoritmo sta aiutando, indizio dopo indizio, a risolvere alcuni grandi casi di omicidio irrisolti della storia d'America.
Perché Cortana fa schifo, spiegato bene. Cos'è Cortana? Se fa schifo vi interessa davvero saperlo?
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