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Lasciate gli iPhone ai bambini

Eugenio Cau

Da Tim Cook a Bill Gates passando per Steve Jobs, quando si parla di educazione di bambini e di adolescenti, il tempo trascorso davanti a uno schermo è lo spauracchio di tutti

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LASCIATE GLI IPHONE AI BAMBINI

L’ultimo è stato Tim Cook, il ceo di Apple. In un’intervista al Guardian la settimana scorsa, ha detto: “Non ho bambini, ma ho un nipote al quale pongo delle limitazioni. Non voglio che stia sui social network”. Il suo predecessore, Steve Jobs, notoriamente aveva una policy molto dura e limitava in maniera feroce l’uso della tecnologia ai propri figli. Bill Gates fa lo stesso: i suoi bambini hanno ricevuto il primo smartphone all’età di 14 anni e lo possono usare molto poco.

 

Sean Parker di Facebook di recente è stato durissimo su quello che la tecnologia fa “al cervello dei nostri figli” e il Guardian ha notato che, in generale, i grandi manager dei social network non usano tanto i loro prodotti, in base al principio per cui gli spacciatori non si fanno della loro roba.

 

Niente di nuovo. Quando si parla di educazione di bambini e di adolescenti, lo “screen time” (vale a dire: il tempo trascorso davanti a uno schermo) è lo spauracchio di tutti i moderni pedagoghi. Se ne parlava decenni fa con la tv, ma la questione ha iniziato a preoccupare i genitori soprattutto con l'arrivo del digitale: i nostri bambini stanno tutto il giorno con lo smartphone davanti alla faccia e si rincitrulliscono! Diventano anaffettivi e sviluppano deficit dell'attenzione. Se lo dicono anche i guru della tecnologia deve essere per forza così.

 

Ultimamente, si sono interessati al problema perfino alcuni investitori di Apple, che hanno detto che l’azienda sarà travolta da questo nuovo tipo di allarme sociale: bambini e ragazzini drogati dagli iPhone. Tutti i genitori più accorti hanno le loro strategie in merito, ma il grande trend alla fine è uno solo: allontanate i bambini dagli schermi.

 

Ecco, no.

 

Un bel pacchetto di ricerche nuove e aggiornate dice che in realtà c’è schermo e schermo – e che internet, perfino internet, può diventare un formidabile strumento educativo se usato bene, come ha scritto in questi giorni Christopher Mims sul Wall Street Journal. Perfino associazioni tradizionalmente molto caute come quella dei pediatri americani ha detto che limitare lo screen time dei bambini non serve a nulla – lo ha fatto nell’ormai lontano 2016, cambiando le sue linee guida che per due decenni hanno consigliato ai genitori di fare la guardia al tempo trascorso dai bambini davanti allo schermo.

 

Chiaro, piazzare i bimbi davanti alla tv o davanti a video in loop di Peppa Pig non è ottimale. Lasciare i ragazzini da soli a drogarsi di YouTube e di Snapchat è poco accorto. Ma le ricerche dicono che stare su internet può aiutare i bambini a sviluppare capacità di “extraordinary learning”, parola difficile per esprimere un concetto semplice: quando un bambino si appassiona a una cosa, la impara a velocità straordinaria e con una competenza che gli rimarrà per tutta la vita. E internet, se ben gestito, è il luogo migliore del mondo per trovare qualcosa a cui appassionarsi.

 

Bisogna ovviamente schivare schifezze e mostruosità. Bisogna essere attenti e guidare i propri bambini. Ma non limitate lo screen time. Rendetelo migliore.

 


 

VALLEY E ALTRE VALLEY

 

 

Cosa è successo questa settimana

 

  • La notizia della settimana (che non riguarda la tecnologia in senso stretto, ma l'innovazione certo sì) è la notizia delle scimmiette Zhong Zhong e Hua Hua in Cina. Iniziamo dicendo che sarebbe meglio dire che è stata clonata una scimmietta soltanto, esattamente come la sola pecora Dolly era stata clonata. Qui c'è una buona spiegazione del New York Times sul perché questo avanzamento scientifico non porterà tanto presto alla clonazione di esseri umani.

 

  • Qui invece c'è un'inchiesta del Wall Street Journal fatta qualche giorno fa, prima che si si diffondesse la notizia delle scimmiette. Racconta di come la Cina, grazie a un sistema di regolamentazioni molto lasco – per usare un eufemismo – sia eccezionalmente avanti nella sperimentazione di nuove tecnologie genetiche sugli esseri umani, indipendentemente dalla loro pericolosità.

 

 

  • Altri avanzamenti interessanti riguardano l'intelligenza artificiale. Non c'è solo AlphaGo di Google che batte i grandi campioni al gioco di Go. L'intelligenza artificiale della cinese Baidu ha battuto il secondo giocatore migliore del mondo in maniera davvero sbruffona: gli ha lasciato ben due turni di vantaggio, e ha vinto lo stesso.

 

 

  • Apple ha rilasciato un nuovo aggiornamento per il suo sistema operativo iOS. Niente di nuovo, ma tra gli aggiornamenti in questo caso ce n'è uno che consente agli utenti di eliminare il rallentamento del telefono che tanto ha creato tanto scandalo nelle ultime settimane.

 

 

  • Netflix sta andando benissimo. I giornali inglesi dicono che parte del merito è di "The Crown".

 

 

 

 

 

  • Intanto però le Tesla con pilota automatico continuano a schiantarsi o sono usate in modo improprio.

    Primo episodio qui:

 

  

  • Secondo episodio qui:

 

 

  • La Commissione europea ha multato Qualcomm, il produttore americano di microchip, per 997 milioni di euro per pratiche di mercato scorrette. Secondo l'Ue, Qualcomm avrebbe garantito sconti e pagamenti ad Apple per rimanere fornitore esclusivo di chip per i prodotti della casa di Cupertino.

 

 

 

  • Un ingegnere di Google è uscito della compagnia con denunce durissime. Non di harassment, ma peggio: Google, ha scritto l'ingegnere in un paio di post molto condivisi, ha perso la sua cultura dell'innovazione perché è troppo impegnato a rispondere ai prodotti della concorrenza piuttosto che crearne di propri.

 

  • Avevamo segnalato sull'ultima newsletter di un bruttissimo malware per Android da poco scoperto e diffuso da un'azienda italiana. La notizia è stata poco trattata, ma inizia a girare anche sui siti specializzati americani, che parlano di "government malware". E' molto grave.

 

  • Jeff Bezos vuole sostituire i dirigenti di Amazon con dei robot (satira).

 

 

LONG READ, METTETEVI COMODI  

  

Ha aperto a Seattle il primo negozio di Amazon Go, senza casse e senza file. Ovviamente si è subito formata la fila. Ma più di questo, è interessante il modo in cui il negozio di alimentari di Amazon sia un esempio perfetto della strategia di espansione di Jeff Bezos.

 

A cosa serve l'intelligenza artificiale? A tante belle cose, ma anche a sorvegliarci meglio.

 

Secondo il Financial Times, smettere di usare lo smartphone è come smettere di fumare. (Noi ci permettiamo di dissentire, se avete letto sopra).

 

C'è una nuova startup che si chiama Kialo, che è l'esperanto per "ragione", e ha un obiettivo che ormai sembra fuori dal mondo: discutere delle cose, ma in maniera civile.

 

Cosa ci fa un esperto di robotica in una fabbrica di formaggio? Ci spiega che i robot sono già tra noi.

 

E' ora che i giornalisti smettano di affidarsi a Facebook (che tanto non li vuole) e creino una loro piattaforma per fare e diffondere giornalismo sul web, dice l'esperta di media digitali Heather Bryant.

 

Ritratto della più grande spin doctor della Silicon Valley.

 

Il Guardian ci spera, in un mondo in cui nessuno dovrà lavorare grazie alla tecnologia, e ci fa una long read che leggerla è già un lavoro da sé.

 

Spotify e Apple diventeranno produttori discografici, dice uno che se ne intende.

Un tempo la Silicon Valley era il beniamino del Partito democratico americano e dell'Amministrazione Obama. Dopo le elezioni del 2016, le cose sono un po' cambiate.

 

Tra dieci anni guideremo tutti una macchina elettrica. Andremo al lavoro con l'auto elettrica ogni mattina, e poi a sera torneremo a casa, parcheggeremo la macchina in garage e la metteremo in carica. Tutti insieme, tutti alla stessa ora, o quasi. Se fossi nei gestori della rete elettrica, mi preoccuperei. Un paper.

 


 

APP DELLA SETTIMANA 

 

 

Ci sono molte app in giro che consentono di usare la fotocamera dello smartphone come uno scanner per i documenti. Secondo noi Scanbot è la migliore. Si fotografa il foglio, si raddrizza l'immagine, si possono unire insieme tante pagine in un documento solo. Gratis con funzionalità a pagamento. Qui per iPhone e qui per Android.

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  • Eugenio Cau
  • E’ nato a Bologna, si è laureato in Storia, fa parte della redazione del Foglio a Milano. Ha vissuto un periodo in Messico, dove ha deciso di fare il giornalista. E’ un ottimista tecnologico. Per il Foglio cura Silicio, una newsletter settimanale a tema tech, e il Foglio Innovazione, un inserto mensile in cui si parla di tecnologia e progresso. Ha una passione per la Cina e vorrebbe imparare il mandarino.