Quando Ronaldinho si presentava come Francisco Goya
Tocca riprendere in mano la storia di Ronaldo de Assis Moreira, il grande calciatore conosciuto con il nome di Ronaldinho. Qualcuno ricorderà. Negli anni in cui giocava divinamente per il Barcellona, Ronaldinho un bel giorno si recò da turista a Madrid. E gironzola di qua, gironzola di là, compra una cosa, compra quell’altra, si trovò per combinazione davanti al museo del Prado. Così entrò, e mal gliene incolse.
Colpito infatti dalla grandiosità degli ambienti, ma soprattutto dalla bellezza delle opere esposte, da Caravaggio a Hieronimus Bosch, da El Greco a Velásquez, fino a Mantegna e a Melozzo da Forlì, il grande Ronaldinho subì uno choc. Si convinse intimamente di non essere più il calciatore che si conosceva, bensì Francisco Goya. “Piacere, sono Francisco Goya”, cominciò a presentarsi all’arbitro quando scendeva in campo. Sul serio. Ed eccoci a noi: dopo gli choc delle ultime sentenze palermitane, l’Attilio Bolzoni che si presenta ancora come giornalista esperto in mafia ci ricorda il carioca.
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