Don Vito Corleone nel film di Martin Scorsese "Il Padrino"

Mi sa che non avete capito, ve lo rispiego

Andrea Marcenaro

    Adesso ve lo ripeto per bene perché mi sa che non abbiate capito. Se vedete una macchina blindata, con tanto di magistrato dentro, esplodere per una carica di dinamite; o venite a sapere che un bambino è stato sciolto nell’acido; o che i due tipi senza vita sono stati scoperti incaprettati; o che un terzo è finito nella colata di cemento di un pilone; ma, anche, se venite a conoscenza di quel tal cristiano cui hanno fatto trovare una testa di capretto davanti alla porta di casa, o che hanno ucciso a luparate il parente di Tizio, o che il Caio stecchito teneva curiosamente un sasso in bocca, d’ora in poi così dovrete dire: è una lotta per il potere economico, cazzo c’entra la mafia?

     

    Ps. Cazzo a parte, lo spiegò a suo tempo il principe palermitano della chiesa, Ernesto Ruffini, non gesuita.

    • Andrea Marcenaro
    • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.