Napoli, Sala, Raggi e i pm. Fortuna che succede qualcosa all'estero
Viene incriminato Sala, il centrosinistra si sente garantista. Incriminano Marra, il centrosinistra si riscopre forcaiolo
I seguenti, sono praticamente dati Istat. Cioè. Aggrediscono un vecchio ex deputato, nel paese tripartisan, e quei coglioni di scribacchini gonfiano il petto come scemi, ripetendo di nuovo sui giornali: “Ma la solidarietà è stata bipartisan”. Sottolineo il bi. Non c’è più una Rossanda con l’album di famiglia: quelli del Sì al referendum, incarogniti fino a ieri con i No alla qualunque, nonché lanciatori trentennali di monetine, fanno (ma li capisco, son pure contento) le vergini violate al primo nichelino che piomba loro sulla testa. L’onorevole Orlando, così carino, così garbato, non avendo fatto un cazzo per contenere le toghe, sente arrivato il momento della promozione a leader. Ne ha di che.
Viene incriminato Sala, il centrosinistra si sente garantista. Incriminano Marra, il centrosinistra si riscopre forcaiolo. A rovescio il centrodestra. C’è un conflitto interno alla magistratura, dicono di Milano. Lo dicono en souplèsse. Trascurano che il tempo, se non è denaro, gli assomiglia: fosse scoppiato ieri, il conflitto interno, sindaco di Milano sarebbe Sefano Parisi. Alla faccia dei La Russa e dei Salvini, che al ballottaggio gli votarono contro. E’ che il conflitto interno è scoppiato oggi. Sfiga. Se l’orologio è mio, me lo gestisco io, risponde con stizza il magistrato. La si chiama, con notevole arguzia, autonomia. Fortuna che succede qualcosa fuori dai confini. Aleppo, per esempio. Bombardano i bambini, quei bastardi di ebrei. Ma non si muove foglia. Ah no? Non sono quei bastardi di ebrei? Davvero, dite? Pardon. E allora che mi fotte?