Dimenticando Biagi
La distanza tra Civitavecchia nord e Parigi nello sbranare il giornalista cretino collettivo
Sarebbe l’ora che lasciasse in quella cazzo di Paris la magnifica madame Rossanà e corresse, il Venerato nostro sovrappeso, a stupirsi di come è esplosa la primavera nelle tenute sue. Nostre. Patrie. Certo finché da lassù, da quei bricchi di burro, sontuosamente egli si sbrana il giornalista - cretino - collettivo - con - la - foia - di - formare - le - coscienze - virgola - preda - com’è - di - orgasmo - isterico -da - indignazione (contro ogni possibilità di discutere), chissenefrega e se ne resti scomodo. Buttato lì, a Paris. Mentre noi qui, privilegiati, accoccolati alla lumière dei tramonti di Civitavecchia-nord, guarda stasera che colori, ti chiama fuori Franca, corri, dai, guarda che colori, noi si gode come cinghiali alla lettura dei nomi-simbolo di quella foia divinamente da lui stesso affrescata: del burino del Fatto, dell’altro che la verità magari, e di Io, che l’anima sua scuoteva Eros. Del caposcuola, cioè. E degli allievi capiclasse. Bon. Se stava qui, però, mica si dimenticava Biagi.