Garantisti e forcaioli
Il caso Consip, le intercettazioni, l'errore del capitano del Noe, l'imbarazzo di Marco Travaglio. Non ci si dovrebbe mai dimenticare che le regole valgono per tutti, ma....
Non si fa, non si dovrebbe fare. Non ci si dovrebbe dimenticare mai che le regole valgono per tutti. Il capitano del Noe non ha risposto alle domande, e allora? È un suo diritto. L’abbiamo sepolto con una montagna di insinuazioni. L’errore sull’intercettazione è inverosimile? Solo inverosimile. Potrebbe rivelarsi privo di malizia, vale a dire un non-falso. Stiamo dando per scontato il falso. I Servizi che spiavano il capitano. Più inverosimile ancora. Senza trascurare, però, che sono due carabinieri pentiti ad affermarlo. Avremmo dovuto tener presente tutte le bucce fatte ai pentiti per tre decenni. Le abbiamo tenute presente? No. Veniamo pure a Travaglio. Si trova in imbarazzo? Sì. Quante volte ci siamo sentiti in imbarazzo noi, e dico noi, al Foglio, mica i renzisti passati infine da persecutori a perseguitati con la svenevolezza, quando l’Amor nostro si scopava la moglie di Mubarak spacciandola per parente? Non era l’asso di briscola, non lo è tuttora, non è la prova di niente, l’imbarazzo dell’avversario. Ecco. In questo modo dovrebbe ragionare un garantista. Ma che sublime figata, fare i forcaioli.