Patologie politiche (meno) gravi
Molte sono le patologie che mi hanno colpito, alcune delle quali molto gravi, altre di meno. Tra quelle di meno, ma che lo stesso mi hanno particolarmente colpito, la più nota è nota a tutti: stare contro i vaccini. Ma c'è dell'altro
Tema: “Descriva l’alunno, tra le infinite patologie gravi, o meno gravi, alcune tra esse che lo hanno particolarmente colpito”. Svolgimento. Molte sono le patologie che mi hanno colpito, alcune delle quali molto gravi, altre di meno. Tra quelle di meno, ma che lo stesso mi hanno particolarmente colpito, la più nota è nota a tutti: stare contro i vaccini. Patologia per le patologie. Clamorosa. Poi anche altre, però. Tra di esse, facciamo un secondo esempio, la denuncia del populismo. Salutare medicina, in apparenza. L’epidemia populista risale infatti agli anni 1992-93, come ha giustamente ricordato l’altro giorno il Corriere della Sera (tralasciando, per distrazione, il 1994 dell’avviso di Napoli). Dimenticava di aggiungere come lo stesso Corriere, non ricordo al momento diretto da chi, avesse fatto seguire la sagra nazionale della Casta. Che proprio contro il populismo non pareva. Mah! Tentativi di effetto placebo. Laddove si nascondeva invece, signora maestra, una patologia particolare, non gravissima, italianissima, la quale potrebbesi chiamare Furbetta. Molte altre sono d’altronde le patologie che mi hanno colpito. Vorrei qui ricordare soltanto, come terzo esempio, quella Nazarena. Patologia particolare. Oggi c’è, domani no, ciribì, ciribò. Con Letta no. Manco con Monti c’era, ciribì ciribera. Ciribì ciribì, pare che agisca, il germe, solo dopo che perde il Sì. E se l’è cercato il No, ciribì ciribò. In trincea, ciribìn ciribetta, col compagno Brunetta.
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