Grazie a tutti gli antifascisti a 24 carati

Andrea Marcenaro

A de Bortoli, Mieli, Cerno, Floris, a tutti quelli che hanno accolto il risultato delle elezioni in Sicily con grandi applausi

A Ferruccio De Bortoli, a Paolo Mieli, Massimo Giannini, Stefano Folli, Massimo Franco (il quale, che ci crediate o no, è diventato opinion leader), così come ad Antonio Polito, a Ernesto Galli o a quel Cerno, assai più scattante di Calabresi, ma poi a molti altri, da Giovanni Floris come all’amata Bianca (che ci perdoni), a tutte e tutti loro, essendo ormai concluse le elezioni in Ohio, pardon, in Sicily, dobbiamo un grande grazie. L’ottimo fascista è salito, un antifascista arrogante sembra sceso. Sembra. Eppure loro, antifascisti a 24 carati, hanno accolto applaudendo il risultato.

 

Si chiama civiltà. Democrazia. Non solo questo. E’ ufficiale, da ieri, che la Mafia siciliana non controlli un voto che sia uno. Questione nota, dato che ora va forte la ’ndrangheta, però ufficializzarla è meglio. Bisognerebbe dunque festeggiare. Si mettessero allora in ghingheri, tutti i suddetti ringraziati. Andassero dall’Amor nostro in processione. Magari ad Arcore, magione della quale, ultimamente, sembrerebbero tutti diventati entusiasti. Troverebbero una cena elegante. Oh, mi raccomando. Quando poi Lui (non togliere la maiuscola) toccasse loro le tette, chiamassero me tra una ventina d’anni, che glie lo spiego.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.