Accuse di molestie a Franco Moretti. Vogliono colpire Nanni
Niente torna nella storia che vede coinvolto il fratello del regista. Raccontatela a un altro, lui non può essere stato
Non è vero. Non ci credo. Franco Moretti non l’ha fatto. Ha ragione un’implacabile signora #metoo la quale, al circolare della calunniosa notizia: “Questo #metoo, che sostengo con convinzione, ha strani effetti. Tutte noi abbiamo studentesse che si ricordano episodi rimossi. E anche alcune patenti mitomani, rare ma ci sono”. Esattamente: rare mitomani nell’occasione spuntano. Il fratello di Berlusconi, ci avrei creduto subito. L’ambiente, sai com’è. Pure il padre di Renzi. La provincia, sai com’è. Ma quale diabolica perversione, quanta frustrata mania esibitoria potranno mai abitare l’anima di un’ex studentessa di Stanford che si prende la briga di denunciare, trentacinque anni dopo, un tipo che in America è più sconosciuto di un lattaio del New Jersey? Niente torna, in questa storia. E’ diventato un girotondo, ormai, un gioco da caimani, l’odiato diario tenuto per decenni nel cassetto e diventato all’improvviso caro. Raccontatela a un altro. Franco Moretti, lui, non può essere stato. L’ambiente, si sa com’è. La cultura, si sa qual’è. Dirà qualcuno: poi esiste l’uccello, e quello è un mistero. Già. Però è anche Nanni che vogliono colpire. Era il 2003, diranno, quando girò: “Il grido d’angoscia dell’uccello predatore”. Ecco: non fatelo sapere al dottor Di Matteo che gli appioppa d’emblée il concorso esterno.
Il post con le accuse a Franco Moretti