Nel sangue degli italiani
Maurizio Molinari, la Stampa e "la sottospecie dell'Homo Sapiens", che modo brutalmente aggressivo di condurre una polemica
Come prima cosa, giù il cappello davanti a Maurizio Molinari, direttore della Stampa, circonciso honoris causa. Non credo come noi, essendo ciò possibile tecnicamente ma impossibile sentimentalmente, e che però è più bravo, più colto e infinitamente più utile di noi adepti. Come seconda cosa, complimenti per il servizio uscito ieri sul suo giornale a proposito delle straordinarie minchiate sulla “difesa della razza italiana”, pronunciate dal candidato leghista più civile, più evoluto e più presentabile che lo statista candidatissimo, il noto Salvini, abbia saputo scovare in Lombardia. Complimenti, là dove in particolare si spiega: “Nel sangue degli italiani scorrono geni provenienti dall’Anatolia, dal Corno d’Africa, dalla penisola scandinava, dalle steppe russe, dal Nord Africa, dal Medio Oriente e dall’India”. E detto tra noi, perfino da Savona. Tié. Ma al terzo punto, purtroppo una rampogna. Avendo letto: “Tra le Alpi e la Toscana (Torino e Pisa, ndr) sopravvivono addirittura porzioni del Dna dell’Uomo Cro Magnon, una sottospecie dell’Homo Sapiens”, beh, ci è sembrato questo, il suddetto riferimento alla sottospecie del Sapiens, un modo brutalmente aggressivo di condurre la polemica. Tanto con la signora Bonsanti che col professor Zagrebelskj.