Romano Prodi (foto LaPresse)

Romano Prodi spiegato all'archeologia

Andrea Marcenaro

Un pastello è rimasto sotterrato per 10mila anni. E' stato scoperto da poco. Possibile, tra altri 10mila anni, che capiti di trovare quel piccolo messaggio del Professore secondo cui Matteo Renzi avrebbe saputo cementare la sinistra meglio di D’Alema

Un piccolo pastello sotterrato sotto pochi centimetri di torba rimasto lì per più di diecimila anni. L’ha trovato Andy Needham, archeologo inglese dell’università di York. “E’ un oggetto molto significativo, che ci aiuta a costruire un quadro più ampio di come fosse la vita in quell’area”, s’è affrettato a concludere il professore. Con molte buone ragioni, si suppone. Bon. Possibile, tra altri diecimila anni, che sotto pochi centimetri di carta stampata capiti di trovare quel piccolo messaggio di Romano Prodi secondo cui Matteo Renzi (il quale volentieri pareva volersi unire alla parte più nobile della destra) avrebbe saputo cementare la sinistra meglio di D’Alema. Di un tipetto, cioè, che volentieri si sarebbe tagliato il braccio destro pur di averne due saldati a sinistra. Vedete quindi come la nostalgia di se stessi, perfino di una pianta, ma addirittura di un Ulivo dalla vita stentata, faccia sparare a un professore cazzate tali da spiazzare l’archeologia da qui a venire? “Archeologia? Noi con la frecceologia, stiamo”, si distanziò poi Di Maio. Per fortuna. E dalla City.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.