Una domanda alle femministe sull'omicidio di un'ebrea a Parigi
Siamo tutti amici, tutti parenti, l’occidente in comune, i nostri costumi, gli usi molto simili. Poi pugnalano e bruciano una donna già scampata una volta ai lager
E c’abbiamo l’Erasmus, e le frontiere aperte, e le distanze cancellate, e internet, e il low coast che si va e si torna in un soffio, e l’alta velocità, e il parigino che si sente viennese, e il berlinese madrilegno, e qui si vede X-Factor, e là si vede X-Factor, e dappertutto si vede X-Factor, e le culture s’intrecciano, e i commerci s’intrecciano, e siamo tutti europei, e festeggiamo tutti insieme il ’68, e siamo tutti amici, e tutti parenti, e le radici cristiane, e quelle laiche, e l’occidente in comune, e i nostri costumi, e gli usi molto simili, e poi pugnalano, e poi la bruciano, a Parigi, un’ebrea già scampata una volta ai lager, e la pugnala un musulmano, e poi la brucia, e di Parigi anche lui, e l’Erasmus magari anche lui, e X-Factor, e l’alta velocità, e le frontiere aperte a sua volta, e noi che “Non una di meno”, mi raccomando, quell’ebrea sopravvissuta era una di più?