Due buone notizie più una da Gaza
Ieri il leader di Hamas ha detto che “la guerra non serve e non conviene”
La prima buona notizia era questa: Hamas non vuole più fare la guerra. L’ha detto ieri il suo leader: “La guerra non serve e non conviene”. Minchia. Una seconda ne discendeva: “Chi vorrebbe affrontare una potenza supernucleare con quattro fionde?”. C’eravamo quasi. La terza notizia non c’era. Poteva perfino far sapere, la terza notizia, che se davvero Hamas non volesse più guerre sarebbe bastato correggersi lo statuto nella parte in cui dice: “L’Ultimo Giorno non verrà finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno, e fino a quando gli ebrei si nasconderanno dietro una pietra o un albero, e la pietra o l’albero diranno: ‘O musulmano, o servo di Allah, c’è un ebreo nascosto dietro di me – vieni e uccidilo’” (Articolo 7). Ma quanto a questo, picche. E vaffanculo: dev’esserci il cugino di Casalino, all’ufficio stampa di Gaza.
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