Portiamo in Europa Asia Bibi
C'è un problema: milioni di musulmani pachistani sono scesi in piazza con la promessa che alla donna ci penseranno loro. Intanto in Europa facciamo chiacchiere sui valori irrinunciabili. Solo chiacchiere
Ci è venuto un dubbio. E ci illudiamo di avere ormai confidenza sufficiente, o detto in altri termini, che sappiate così bene quanto siamo scemi, da riproporlo pari pari a voi. Allora. C’è una povera ragazza, pachistana, cattolica, condannata a morte e in galera da dieci anni, assolta infine in un paese dove la giustizia somiglia in peggio alla nostra e si chiama Asia Bibi. Dovrebbe uscire dal carcere in pochi giorni. Solo che, da quando è stata assolta, milioni di musulmani pachistani travolgono le piazze con la promessa che ci penseranno loro, alla troietta cattolica blasfema. Lei avrebbe, se esce, bisogno di una mano. Tipo portarla qui. Siamo però in Europa. Per definizione, cioè, facciamo chiacchiere sui valori irrinunciabili. Solo chiacchiere. Ma chiacchiere, quelle sempre. Bene. L’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, su Asia Bibi non ha detto parola. Il Santo Padre, che europeo non è, ma più cattolico della cattolichetta blasfema (anche in quanto gesuita) dovrebbe essere, nemmeno. E sarà sarà pure l’ennesima prova di come la testimonianza sia più complicata della politica. O che va bene i valori, ma senza esagerare. Questo si capisce. Eppure il dubbio nostro resta: e se invece che Federica chiamassimo Ciccio l’Alto commissario? Laddove il Papa Mogherina I°?