Il bel Della Loggia
L'Italia perduta, tra lo scegliere una partnership occulta con la Russia di Putin, e un’altra, non meno occulta, con l’America di Trump
Davvero apprezzabile, a parte gli scherzi e le mie recenti volgarità nei suoi confronti, l’Italia della politica estera perduta e raccontata con acume dal professor Della Loggia sul Corriere di ieri. L’Italia che non può più barcamenarsi tra est e ovest. Che si ritrova, unica alternativa, tra lo scegliere una partnership occulta con la Russia di Putin, e un’altra, non meno occulta, con l’America di Trump. L’agonia, per conseguenza, di un’ovvia duplicità, e secolare, intesa sempre altrove come doppiezza. L’Unione europea di Bruxelles rimasta unico, insomma, e ultimo scenario possibile. L’Italia in balìa dell’egemonia tedesca. Diciamo meglio: obbligata a schierarsi con Putin, o con Trump, esattamente per uscire da quell’incubo. Bon. Allora non so a voi, ma a me due cose hanno messo allegria: di questi tempi grami esiste ancora, primo, un analista tanto rigoroso. Secondo: è stato capace, un pensatore del genere, di votare i Giggini e i Giggetti. Di delegare loro la soluzione di cotanto rebus. Ricordando in tal modo un’altra grande: l’Anna Marchesini della Bella figheira.