S'è perso Paolo Savona
Tra Cesare Battisti, la Juve in Arabia Saudita, la Brexit e Corona che ama ancora Belén ci siamo persi il ministro
E va bene: Battisti. Quelli che firmarono per Battisti. Quelli che se non stappi la magnum di Krug insieme al Truce per l’arresto di Battisti, allora sei nostalgico del compagnismo. Quelli che se ricordi che hanno dato vent’anni a Breivik (morti 77, il mostro di Oslo), ancora non hai fatto manco la tua Bad Godesberg. Quelli che marcire in carcere, vabbé, che la gogna, vabbè, che il filmino, vabbé, che i social, vabbé, per intanto l’abbiamo preso. Quelli che gli stanno montando la ghigliottina nel cortile di casa, ma pazienza, basta che non gli tocchino mastro Titta o il lupo marsicano. Quelli che su Battisti conta il testo, chemmefrega a me del contesto. Ma poi anche la Juve. Che va bene anche la Juve. Con quelli che le donne curde, passi, ma si spalanchino almeno le curve di Gedda. Quelli che niente partita in tivù, magari solo per radio, nel nome di un fioretto femmino-giudaico-cristiano-arabo-saudito. Quelli per lo più tendenti al maschio ma adesso basta, però, prima le donne ve lo dico io. Che va bene anche questo. Come va bene la Brexit, il duo imbecille che parte per Strasburgo in Topolino, Matera capitale dell’Europa e Corona che ama ancora Belén. Perché tutto, tutto quanto vogliamo sapere. Ma si potrebbe sapere, anche, dove cazzo si è nascosto quel ministrazzo del professor Savona?