Se il privato cittadino Saviano attacca la pubblica istituzione della Polizia
Le felpe del Truce e le accuse dello scrittore
Salvini è il ministro dell’Interno. Capo della Polizia di Stato. Indossa spesso le felpe: “Polizia”. Salvini difende sempre la Polizia. La Polizia di Stato è un’istituzione. Roberto Saviano, nel contempo, una specie di istituzione. Prezzemolina, ma una specie. E, nel contempo, cittadino privato: prezzemolino, ma privato, nato col dottor De Gennaro, quando la Polizia non era questa, piuttosto quella che si friggeva i Contrada, eppure tant’è. Bon. Succede adesso che il Saviano privato, quantunque istituzione o quasi, attacchi l’istituzione vera e propria: non è al servizio dell’istituzione ministeriale, se mai del politico che non fa il ministro. Succede perciò che l’istituzione vera e propria risponda al privato, per quanto istituzione a metà, dicendogli: tu taci, stronzo. Ciò che, esattamente istituzionale, a molti non è parso. E andrei avanti. Mi rendo conto, poi, che usare troppe parole per spiegare come il più cazzaro di tutti sia Salvini possa sembrare pleonastico.
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