Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio (foto LaPresse)

Scendere a patti con una politica indigeribile

Andrea Marcenaro

E se ci toccasse davvero il patto Pd - M5s?

Se poi, che Dio non voglia, per fottere Salvini ci toccasse Di Maio? Se si dovesse scendere a patti con l’idea che la Turchia confini col Connecticut, che Francesco Petrarca sia stato quel noto gladiatore romano e Camillo Cavour un vincitore del Cantagiro? Se avessero ragione Mieli e Franceschini? Se la politica imponesse l’indigeribile, se il realismo dei numeri reclamasse uno scalpo e la drammaticità della situazione pretendesse di togliersi dai piedi gli schizzinosi? Se andare a far la spesa nei supermercati di San Pietroburgo dovesse risultare particolarmente scomodo? Se si fosse obbligati al buon viso verso il cattivo gioco? Se noi vecchie e corrotte banderuole passate da Lotta Continua a Craxi e all’Amor nostro, perciò con Renzi, non facessimo una piega? Ma chi lo sa? E’ che molti compagni resistono in purezza: Borrelli eroe a Milano, Di Pietro cavaliere nel Mugello, Scalfaro princeps, Asor Rosa non si discute, Zagrebelsky sul podio, Travaglio quel po’, Ingroia per quel che serve, Napolitano quando faceva il furbo e Camilleri come Tolstoj. L’avranno capito quanto sono stronzi?

  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.