Scendere a patti con una politica indigeribile
E se ci toccasse davvero il patto Pd - M5s?
Se poi, che Dio non voglia, per fottere Salvini ci toccasse Di Maio? Se si dovesse scendere a patti con l’idea che la Turchia confini col Connecticut, che Francesco Petrarca sia stato quel noto gladiatore romano e Camillo Cavour un vincitore del Cantagiro? Se avessero ragione Mieli e Franceschini? Se la politica imponesse l’indigeribile, se il realismo dei numeri reclamasse uno scalpo e la drammaticità della situazione pretendesse di togliersi dai piedi gli schizzinosi? Se andare a far la spesa nei supermercati di San Pietroburgo dovesse risultare particolarmente scomodo? Se si fosse obbligati al buon viso verso il cattivo gioco? Se noi vecchie e corrotte banderuole passate da Lotta Continua a Craxi e all’Amor nostro, perciò con Renzi, non facessimo una piega? Ma chi lo sa? E’ che molti compagni resistono in purezza: Borrelli eroe a Milano, Di Pietro cavaliere nel Mugello, Scalfaro princeps, Asor Rosa non si discute, Zagrebelsky sul podio, Travaglio quel po’, Ingroia per quel che serve, Napolitano quando faceva il furbo e Camilleri come Tolstoj. L’avranno capito quanto sono stronzi?