"Dove siamo arrivati?"
Una deriva pericolosa, quella di fare propaganda anche sui morti
Un giornalista va ospite in televisione, ad Agorà, e a un certo punto esplode: “Non si possono fare classifiche anche sui morti. Perfino sulla morte si fa propaganda politica. Strumentalizzano tutto, da Bibbiano al crollo del ponte Morandi. Dove siamo arrivati?”. Il giornalista si chiama Ferruccio Sansa, ha ragione da vendere e conquista tutta la nostra ammirazione. La sua stessa domanda finale – dove siamo arrivati? – rivela il contrario della rassegnazione e anzi, una sana intenzione battagliera contro l’andazzo vergognoso che ha sporcato il giornalismo e che lo indigna. Merita solidarietà. E perciò: dove siamo arrivati è sotto gli occhi di tutti, superfluo elencare. Per conoscere invece il punto dal quale tutti i giorni rinnova il suo percorso l’immonda strada denunciata con slancio dal collega Sansa, potrebbe risultare utile segnarsi il seguente indirizzo: via di Sant’Erasmo 2, 00184, Roma. C’è la sede del Fatto quotidiano, dove ho come la vaga idea che il caro Sansa lavori.