Omaggio alla coerenza
Mani Pulite e i diffusi entusiasmi per la scomparsa della separazione delle carriere tra giudici e pm dal disegno di legge di riforma della giustizia
Omaggio alla coerenza. Perché non sono tempi, questi, in cui la coerenza venga venerata su un piedistallo. Si scarta in troppi, in troppi si vibra, si passa da qua a là, talora addirittura per vantaggi personali, ed è tutto un essere incoerenti, una sagra della dimenticanza, un apericena del saltabecco. Dobbiamo confessare, noi per primi, come l’incoerenza sia stata casa nostra e un personale rifugio. Potremmo mai definire l’esser passati da comunisti a craxian-berlusconiani, e a quasi renziani, come una trascurabile cazzata? Onestamente no. Fu una grave incoerenza. La coerenza, dunque. E l’omaggio che le si deve. Si notava ieri su parecchi quotidiani, per dire, come la scomparsa della separazione delle carriere tra giudici e pm dal disegno di legge governativo per la riforma della giustizia avesse sollevato diffusi entusiasmi. Ecco, tra le manifestazioni più apprezzabili di coerenza, spicca la dedizione con cui i vecchi ruffiani di Mani Pulite insistono, trent’anni dopo, a fare i ruffiani pure degli eredi.
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