C'è di peggio della politica estera italiana?
C'è altro oltre ai voti sbagliati all’Onu, i problemi libici e le questioni curde
Volendo considerare l’ennesimo voto all’Onu contro Israele, oppure i balbettii nei confronti del pandemonio libico, o la semicomplicità, anzi, diciamo tre quarti, con l’Iran dei boia nucleari, così come con l’Erdogan delle pretese ultraregionali; e valutando quindi il passo della quaglia sulla questione curda, o i ripetuti inchini alla Cina, non ultimo quello riguardante le sardine di Hong Kong, o prendendo in esame le genuflessioni a stantuffo davanti a Putin, dato che immediatamente dopo davanti a Trump, o se no rivendicando il diritto di considerare le figure di merda con Francia e Germania, i vecchi gillet-gialli quanto all’una, le brache perennemente a mezz’asta quanto all’altra, e tutto questo osservando, si stava dicendo (ci sarebbe anche il resto), ecco lì come un osservatore superficiale potrebbe concluderne che la politica estera italiana sia a un disastro. L’Unione Europea invece, davanti al mondo intero, ha ufficialmente sottolineato due giorni fa la qualità assoluta dei nostri spaghetti all’amatriciana. Senza cipolla.