I momenti fatali (meno uno) raccontati da Stefan Zweig
Roberto Fico dice ai grillini che: “C’è bisogno di riflessione”. Un momento fatale, che Zweig non ha avuto il piacere di raccontare
Quei momenti fatali raccontati da Stefan Zweig, così rari da trascendere la contingenza. L’ora di Napoleone a Waterloo, quando il maresciallo Grouchy ricevette un ordine troppo grande per la sua mediocrità; la novità entusiasmante della scoperta dell’Oceano Pacifico; la caduta di Bisanzio; il vagone piombato su cui Lenin salì per attraversare la Germania; le prime parole lungo un cavo transoceanico, nel 1858; Handel, che compose il suo Messiah senza mangiare né dormire; Dostoevskij salvato dalla fucilazione all’ultimo minuto; più altri momenti; più Roberto Fico che: “C’è bisogno di riflessione”, come ha esortato ieri i Cinque stelle. E che proprio quel termine aveva usato: “riflessione”, novità tra le più impossibili e le più fatali di ogni tempo, solo che Stefan Zweig, mannaggia, era da mo’ che era morto.
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