Tra Greta e Boccia
L'ambientalista buttata per terra su un treno tedesco e il ministro che minaccia il ritorno alle urne. Tra le due notizie preferiamo Formigli
Il Corriere della Sera ha pubblicato in prima pagina una foto che ritraeva la piccola Greta Thunberg buttata come un sacco di patate e senza un’ombra di comfort sul pavimento del treno che la trasferiva da Madrid, talché, veniva da pensare, o qualcuno le racconta prima o poi come funziona il mondo, o la povera ragazzina, altro che catamarano, finirà per attraversare l’Atlantico sopra un lettino di chiodi a remi. Prima notizia. La seconda era questa: sullo stesso giornale, ma anche su altri, il ministro Francesco Boccia recitava per la settecentesima volta nelle ultime quarantott’ore la ridicola parte dell’uomo di governo, pardon, dello statista, che rimenava il torrone alla nazione: “O finiscono i litigi, o non restano che le urne”. Ma dimmi tu. E tra le due notizie, più numerose altre, questa rubrichina non sapeva quale commentare. Fortuna che si avvicina il Natale. E che la rubrichina medesima, perciò, potrà pregare Formigli di informarla sul giorno preciso in cui sarà possibile trasferirci tutti nella seconda casa.
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