Il sinistresismo che odia Craxi
Il punto di vista dei nuovi progressisti è tale per cui, essendosi Bettino avventurato fuori casa in un sabato notte, e per di più in minigonna, beh, se l’abbiamo stuprato se la sarà cercata, no?
Il caso di Bettino Craxi resta quello di un leader politico odiato nello stesso modo di trent’anni fa da un sinistresismo (perché che dei Bontempo e delle Meloni si dà per scontato, meno invece per i Guido Crainz di Repubblica) appena forse diminuito nel numero, rimasto però trinariciuto come trent’anni addietro. E nonostante le centomila occasioni palmari per cambiare opinione, o perfino per ribaltarla. Il caso del capo socialista, si stava dicendo, resta una delle rarissime vicende in cui maschi di sinistra e femmine emancipate di sinistra (colpiscono di più queste ultime), occhi di fuori e bavetta alla bocca, hanno mantenuto insieme quel nobilissimo punto di vista secondo cui, essendosi Bettino avventurato fuori casa in un sabato notte, e per di più in minigonna, beh, se l’abbiamo stuprato se la sarà cercata, no?
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