Le conseguenze del referendum sul taglio dei parlamentari
Tra qualche settimana sarà, per il “Sì”, un trionfo sonante. Poi niente
Tra qualche settimana i grillini, i populisti, i nazionalisti, i qualunquisti, i fascisti, credo i piddini, i davighiani, i travaglisti, i formiglisti, gli autisti, i registi, i terapisti e gli idraulici, se ne staranno a casa oppure andranno al seggio per votare in massa “Sì” a quella porcata senza fine che è il referendum sul taglio dei parlamentari. Politica ladra. E sarà, per il “Sì”, un trionfo sonante. Poi niente. E’ che siccome non lo nomino quasi mai, pur imparando spesso dai suoi dotti sermoni, cerco ogni tanto di ricordare a me stesso come l’apripista dell’incombente porcata, vale a dire lo stimato direttore del Corriere della Sera Anticasta nell’anno di grazia 2007, potesse sembrare Grillo Beppe, comico, ma fosse invero Mieli Paolo, storico. E onore al merito. Tanto dovevo, per elementare difesa del diritto d’autore. O mettiamo la Var?