Cronistoria delle tranvate della Francia all'Italia
Da Macron alla Lagarde, abbiamo perso le staffe, Giletti ha perso le staffe. Non una, due
2 giugno 2018, il caso Aquarius, 600 migranti, nave francese, Salvini inaugura la politica dei “porti chiusi”. E Macron: “Vomitevole”. 21 giugno, seconda umiliazione: “Avanza la lebbra populista in paesi dove credevamo impossibile”, dice lui, ed è a noi che si riferisce. A fine agosto, il presidente francese ricorda a Salvini: “Non cederò niente ai nazionalisti e a quelli che predicano odio”. Tre. 7 gennaio 2019, è la volta di Giggino, gilet jaunes all’assalto dell’Eliseo, lo scemo applaude e Macron, quarta volta, mena: “Serve rispetto, l’Italia pensi al benessere degli italiani”. Due settimane, 21 gennaio, arrigiggino: “I francesi si finanziano il debito pubblico sfruttando l’Africa”. Teresa Castaldo, nostra ambasciatrice a Parigi, viene convocata per una messa in piega. Christian Masset, il loro, viene invece richiamato a Parigi “per consultazioni” dato che un deficiente a nome Di Battista, un collega, aveva appena servito di fellatio Cristophe Chalencon, leader dei gilet: “Mai così dalla fine della Seconda guerra mondiale”, sono suonate le parole di Macron. Era la tranvata sei, Europa plaudente semper. Finché, la Lagarde. Eh no! Pure la Lagarde! l’Italia ha perso le staffe. Giletti ha perso le staffe. Non una staffa. Due. Due staffe. Giletti. L’Italia. Abbiamo perso le staffe. Due staffe. Entrambe le staffe. Entrambe. L’Italia. Giletti.