Andrea's Version
Crisanti in tanga e un dubbio improvviso
Per il professore guai a fidarsi del vaccino: ci vogliono anni per farlo e che col cacchio se lo farebbe, lui. Allora ti rassegni. E l’ansia del dubbio ti riavvolge
Rassegnamoci, tanto non si quieta. È impossibile. Non si riesce. Uno si fida del professor Crisanti. Alla fine. Dicono che è stato bravo, che in Veneto ha fatto il mago. E meno male! Che allora un po’ acquietarti puoi, e dimentichi il virologo con la giarrettiera, e l’epidemiologo che mostra la coscia, mentre la scollatura senza fiato dell’infettivologo, puff, scompare anch’essa.
Viva Crisanti, ti dici, leggo Crisanti, voglio solo Crisanti, io. Ed ecco lì che Crisanti riparla. E corri a leggerlo. E cosa dice, il tuo Crisanti? Che guai a fidarsi del vaccino, che ci vogliono anni, per fare un vaccino, che col cacchio se lo farebbe, lui, questo bidone di vaccino. Mabeatalamadonna! Pure Crisanti si è messo in tanga.
Scemo anche Crisanti. Allora ti rassegni, lì, ti prende un senso come di quieta arrendevolezza, una sorta di pace. Pazienza. Si vede che non c’è niente da fare. Finché? Finché Pigi Battista non ti avverte anche lui: giusto, Crisanti è scemo. Battista. Dice Battista che Crisanti è scemo. E l’ansia del dubbio ti riavvolge.
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