Andrea's Version
Augias e la legion d'onore. Sappiamo perché l'ha restituita, ma perché l'ha avuta?
Il gesto del giornalista in bilico tra l'essere cavaliere senza macchia e un gran narciso. Un po' opportunista, quasi elegante. Come quella volta con Giovanni Falcone
Ha restituito la Legion d’honneur e non saprei dire se Corrado Augias abbia fatto bene o male. Forse sì, l’omaggio ad al Sisi, l’omicida ultimo, non ha avuto un bel suono. Forse no, Bonino non l’ha restituita, Fassino nemmeno, e non si tratta di due cinici menefreghisti. Forse davvero Augias è un cavaliere senza macchia. O invece è un gran narciso. Ma narcisi siamo tutti, e insomma, non so. Paradossale che sembri, ora che l’ha restituita, m’incuriosisce di più perché gliela concessero, ad Augias, la Legion d’onore. Personalmente ricordo ancora, perché sono un miserabile, un episodio di tanto tempo fa. Di quando Repubblica faceva le scarpe a Giovanni Falcone, approdato al ministero della Giustizia guidato da un socialista. Nel 1992, figurarsi. Ricordo la campagna contro di lui messa in campo dai conformisti nazionali. Ricordo ancora la celebre trasmissione televisiva in cui Augias gli disse: “Noi abbiamo imparato a conoscerla quando viveva barricato a Palermo e forse l’abbiamo un po’ mitizzata. Adesso che sta al ministero e che scrive editoriali sulla Stampa, le sue posizioni sembrano più morbide, più sfumate. Non vorrei dire che ci ha un po’ deluso negli ultimi tempi, ma sicuramente è cambiato: lei lo sa? Ne è consapevole?”. Quando Falcone morì, Augias lo celebrò cancellando quelle piccole delusioni. Anzi lo innalzò. E sempre così mi è sembrato Augias. Un po’ opportunista, quasi elegante. Ma a me, sembra. Ed escludo del tutto che la Legion d’honneur possano avergliela data per questo.