Andrea's Version
Sedicenni alle urne
La proposta rilanciata dal nuovo leader Dem ha una sua logica: fatti gli elettori, poi si faranno i cittadini
I ragazzi italiani ultimi al mondo in tutto, dal latino alla matematica; i nostri giovani con un’unica aspirazione: il dottorato in Bamboccionismo; che non leggono mai nulla; che sconoscono l’abicì; imparagonabili con la ricchezza di saperi e di valori tipica dei loro coetanei di venti, trenta, ma meglio ancora di cinquant’anni prima. E che diritti molti ma doveri niente, e reddito garantito sì ma lavoro no, e discoteche e cotillon a schiovere, mentre educazione civica sotto lo zero . Che sono (quasi) tutte balle. E lo sappiamo. Tutto un gran cesto di volgarissimi (quasi) luoghi comuni. Complimenti dunque a Letta e al suo coraggio di riproporre il tema: che il diritto di voto a sedici anni poi chi lo sa, sono ancora tanto fragili. Assicurano in compenso i sondaggi che, tra i diciotto e i novanta, ammazza se si irrobustiscono.