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Gentile Cuperlo, la maleducazione paga
Il deputato Pd ha chiosato con la consueta delicatezza le consuete scarponate di D’Alema. Forse ci voleva più energia
Ci sarà Djokovic, ma c’è anche Cuperlo. Riflette senza smettere un momento. Di continuo. Saranno quarant’anni. In quel modo sempre gentile, delicato, rispettoso. Senza mai farsi notare troppo, provocare un sussulto, un disagio, una qualsiasi brezza per alcuno in possesso di due capelli. Bene. È successo quindi che Cuperlo, anche ieri, abbia chiosato con la consueta delicatezza le consuete scarponate di D’Alema rivolte senza speranza a chi, ormai, lo individua come peone più che come leader. Di quelle osservazioni, ovviamente, D’Alema finirà per fottersene. Lo faceva prima. Lo fa ora. Nessuna ambizione di alcun Cuperlo sfiorerà mai gli arrivismi frenetici di un Gad. Esaspera noi, però, venire a riscoprire ogni volta un mondo dove troppe persone vengono rovinate dall’inconsapevolezza di quanto appartenga alla buona educazione capire il come, il quando, il perché, e ciò che più conta, a causa dell’esistenza di quali ineguagliabili bestie, la scelta più educata sia diventare maleducati.