Maria Elisabetta Casellati (LaPresse) 

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Scuse alla Casellati, non siamo mica quei Travagli o Scanzi là

Andrea Marcenaro

Non è mai bello ricordare certi figuri. In più arriva un'importante correzione alla precedente puntata di questa rubrica

Ci è capitato ieri di deformare il nome di Maria Elisabetta Alberti Casellati, aggiungendovi Dei Freschi e Dei Baldi. Un giochetto da zoticoni e da tangheri, un’ironia di così bassa lega per cui sentiamo il dovere di chiede scusa a lei e di doverla chiedere noi stessi. Non è mai bello, tra l’altro, ricordare per quanto vagamente Travaglio oppure quell’altro là, Scanzi. Né la fiera delle castronerie si era esaurita qui, purtroppo. Avevamo scritto che vedere una persona autorevole come la signora Casellati assisa lassù, al Quirinale, aveva rappresentato l’estremo desiderio politico e il massimo sogno civile espressi da Stanlio e Ollio prima di morire. Ecco allora il secondo errore all’insegna dell’irrisione. Nessuno Stanlio e Ollio, invece, erano Gianni e Pinotto.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.