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Un Quirinale condiviso, un sogno universale e inconfessato

Andrea Marcenaro

L'uomo solo al comando mai? Bene, eleggiamo i migliori dodici. Tutti. Equilibrio tra avversari, moltiplicazione dei punti di vista condotta a sintesi, roba forte, teorica, capace di fare scuola

Via, partiti. Dodici, dicono, a scattare dal nastro. Draghi, Mattarella, Amato, Casellati Vien Dall’Alpe, Casini, Franceschini, Cartabia, Belloni, Moratti Vien Dal Pozzo, Gentiloni, Prodi e Veltroni. Dodici. Considerazione principale e condivisa: un uomo solo al comando, mai. Obiezione che già funziona. Draghi il più bravo? Si tenti almeno con uno meno bravo. E’ la democrazia, bellezza, il valore supremo. Solo il confronto tra diverse opinioni e la rappresentanza di interessi in conflitto ne costituisce il sale. Giusto. Ma eleggerli tutti e 12? Si conoscono, vanno a cena, mediano di nascosto, magnano le crostate a turni di tre. Il Quirinale condiviso, allora. Un sogno universale e inconfessato. Equilibrio tra avversari, moltiplicazione dei punti di vista condotta a sintesi, roba forte, teorica, capace di fare scuola. 1009 Grandi elettori per i migliori 12. Osserva, però: i 101 classici, moltiplicati per 12, uguale 1212. Ecco. E dite che non è sfiga.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.