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La Repubblica di Facebook che piace a Zuckerberg

Andrea Marcenaro

Una parte di società che ambisce a fare il capo del governo su Facebook, il ministro degli Esteri su Facebook, il virologo principe di Facebook. Un’altra, pur travolta da Facebook, la quale non si rassegna a che la cosa si concluda lì

La società divisa in due. Una parte che ambisce a fare il capo del governo su Facebook, il ministro degli Esteri su Facebook, il capo della cultura, oppure il virologo principe di Facebook. Un’altra, pur travolta da Facebook, la quale non si rassegna a che la cosa si concluda lì e aspetta con pazienza un governo meno virtuale. Questa seconda parte, minoranza per quanto sia, e per tanto che rimarrà, prima o poi non potrà non prevalere. Certo che prevarrà. Ecco però. Mentre noi si tenta di ragionare, Mark Zuckerberg sta di certo scopando come un riccio. Perché? Perché non esiste transizione che non risulti oltremodo seccante.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.