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Ma a Putin non piacerebbe la Macedonia del nord?
Si può fingere. Un semplice accenno a che la nazione sia stata russa fino a trent’anni fa, per cui a questo punto lui la rivuole
Marina Ovsyannikova. E a questo punto, figlia mia, come ti chiami ti chiami. Siamo d’accordo dall’inizio però: Putin è mascalzone. Non c’è remissione. Gioca con la pelle di milioni di ucraini e di migliaia di russi. Te ne suggerisco una seconda: è pure scemo. Un’unica illusione coltiva: dividere l’occidente sull’Ucraina. Bon. Si può fingere. Un semplice accenno a che la Macedonia del nord sia stata russa fino a trent’anni fa, per cui a questo punto la rivuole, schiererebbe con Putin l’Italia intera: Conte, Salvini e Juve in testa. Basta la parola: Qatar. Macedonia finita. Nato vacillante. Mancini lascerebbe il posto a Vialli, tanto poi Vialli a Mancini, come Mieli a de Bortoli, poi tanto de Bortoli a Mieli (poiché unici padroni sono il lettore e il tifoso). E invece? E invece niente. Il nuovo Stalin di questa mezza fava trascura l’orgoglio nazionale e sportivo di una nazione Nato, insiste sulla strategia Papa-Travaglio e continua come nemmeno un professore Luiss con quel cazzabbobbolo di Lukashenka.