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Ma a Putin non piacerebbe la Macedonia del nord?

Andrea Marcenaro

Si può fingere. Un semplice accenno a che la nazione sia stata russa fino a trent’anni fa, per cui a questo punto lui la rivuole

Marina Ovsyannikova. E a questo punto, figlia mia, come ti chiami ti chiami. Siamo d’accordo dall’inizio però: Putin è mascalzone. Non c’è remissione. Gioca con la pelle di milioni di ucraini e di migliaia di russi. Te ne suggerisco una seconda: è pure scemo. Un’unica illusione coltiva: dividere l’occidente sull’Ucraina. Bon. Si può fingere. Un semplice accenno a che la Macedonia del nord sia stata russa fino a trent’anni fa, per cui a questo punto la rivuole, schiererebbe con Putin l’Italia intera: Conte, Salvini e Juve in testa. Basta la parola: Qatar. Macedonia finita. Nato vacillante. Mancini lascerebbe il posto a Vialli, tanto poi Vialli a Mancini, come Mieli a de Bortoli, poi tanto de Bortoli a Mieli (poiché unici padroni sono il lettore e il tifoso). E invece? E invece niente. Il nuovo Stalin di questa mezza fava trascura l’orgoglio nazionale e sportivo di una nazione Nato, insiste sulla strategia Papa-Travaglio e continua come nemmeno un professore Luiss con quel cazzabbobbolo di Lukashenka.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.